Note di regia di "Likemeback"
L’uso superficiale dei social media e la violazione della privacy sono problemi crescenti della nostra società. Likemeback nasce dalla volontà d’indagare i potenziali effetti di questi problemi nei rapporti d’amicizia di oggi che sono in piena evoluzione, caratterizzati da una promiscuità di relazioni reali e virtuali simultanee e complesse e quindi ancora alla ricerca di regole etiche chiare.
Ho sentito istintivamente che la storia di tre amiche in vacanza in barca nell’età che forse più rappresenta i rischi e le opportunità dell’uso dei social, col primo senso di libertà alla fine del liceo e la vita adulta davanti, fosse un modo per osservare le trasformazioni sociali in atto in un contesto indipendente, intimo, concentrato e riconsiderare un momento della mia vita che ricordo determinante.
Il progetto è stato sviluppato in maniera sperimentale in un dialogo aperto e costante con le attrici che si sono “imbarcate” dalle prime fasi della scrittura aiutandomi a dar voce alla loro generazione e a trovare lo sguardo vicino e non invadente che cercavo.
L’estetica del film e il suo ritmo sono anch’essi legati a una sperimentazione: una ricerca d’espressione audiovisiva che tenta di rappresentare, stando a guardare, le emozioni improvvise, altalenanti, contrapposte e momentanee che sono generate dal rapporto quotidiano coi social media e che vengono condivise più o meno inconsapevolmente con chi è intorno.
La barca mi è sembrata il luogo ideale per raccontare questa storia perché i limiti fisici dello spazio e l’isolamento dell’andare per mare, sono naturalmente in opposizione alla realtà di un mondo iper-connesso che ormai portiamo sempre con noi.
Questa tensione tra l’essere in un luogo ma anche altrove contemporaneamente per me è la presa di coscienza, senza alcuna critica nostalgica, di un modo di relazionarsi cambiato definitivamente che trovo importante conoscere, approfondire e comprendere meglio per far parte costruttivamente del futuro che verrà.
Leonardo Guerra Seràgnoli