Note di regia de "I Bastardi di Pizzofalcone 2"
Quando mi è stato proposto di girare la seconda stagione de I Bastardi di Pizzofalcone confesso che ho esitato non poco: dopo il grande successo della prima stagione ero consapevole sarebbe
stata una scommessa ad alto rischio. Però i fattori allettanti erano molteplici, e poi le scommesse mi sono sempre piaciute. Innanzitutto sono un lettore dei romanzi di Maurizio de Giovanni e ne ho sempre apprezzato la fantasia e le dinamiche narrative.
Sono storicamente innamorato di Napoli. C’era l’opportunità di lavorare con un cast eccezionale.
E c’era l’occasione di esplorare un cast di puntata composto prevalentemente da attori napoletani. Era l’occasione per debuttare nella serialità televisiva. Mi fermo ma potrei continuare. Accettai. Posso affermare con sincerità che è stata una delle mie esperienze professionali più stimolanti. Tutti i punti di forza elencati erano corretti. Ma non avrei mai immaginato che avrebbero superato la fantasia.
Come punto di partenza imprescindibile ho stabilito il rispetto della narrativa di Maurizio de Giovanni. Raccontare una Napoli lontana da una serie di stereotipi sulla napoletanità è stato il vademecum per tuffarmi in questa lunga e impegnativa avventura. Avevo la voglia di far respirare allo spettatore una città che sta vivendo un momento di grande rinascita culturale. Napoli è un’esperienza che tutti dovrebbero vivere. La sua storica multiculturalità la rende una perla di umanità che ho cercato in tutti i modi di esaltare. Le sue location, i volti, la musicalità sono stati un irrinunciabile fil rouge per raccontare i Bastardi. Sia il cast di serie che quello di puntata mi hanno regalato momenti indimenticabili. Ma anche la combinazione di collaboratori tecnici sia romani che napoletani è stata un’esperienza artistica e umana tra le più belle che possano capitare a un regista. Non ultimo il fantastico gioco di squadra che si è stabilito tra set, produzione e Rai che mi ha consentito di arrivare fino al risultato finale senza ritardi e contrasti nonostante il grande sacrificio sia fisico che artistico. E’ questa per me l’occasione per ringraziare tutti per la meravigliosa e indimenticabile esperienza. Ora la parola al pubblico.
Alessandro D’Alatri