Note di regia di "Go Home - A Casa Loro"
"Go home" è un lungometraggio, un horror allegorico, nello specifico uno Zombie movie. Il film è ambientato in un centro d'accoglienza, fuori dal quale infiamma una manifestazione di estrema destra. Conseguentemente ad una rissa, la situazione degenera e, inspiegabilmente, si scatena una apocalisse zombie. Come Romero intendeva svelare le contraddizioni all'interno della società consumistica americana, utilizzando e re-inventando la figura dello zombie, Go Home - A casa loro si propone di utilizzare gli zombie come metafora di una società sempre più chiusa, spaventata, aggressiva nei confronti dei migranti, del "diverso da se" in generale. Il film è un capovolgimento della prospettiva. L'idea è quella di utilizzare l'elemento "fantastico" per descrivere una cruda ed attuale realtà sociale. La regia del lungometraggio riflette questa intenzione. Sono presenti diversi elementi "realistici", a partire dall'utilizzo di diversi attori non professionisti, attualmente richiedenti asilo e ospiti in diversi centri d'accoglienza della capitale. La performance dei ragazzi è frutto di un lungo lavoro svolto all'interno del laboratorio permanente, da me fondato: Il Ponte sullo Schermo. L'idea di coinvolgere delle persone che hanno vissuto o stanno ancora vivendo in un centro d'accoglienza è dovuta a diversi fattori. Sicuramente il più rilevante è la consapevolezza di non poter descrivere e mostrare un vissuto così drammatico senza l'apporto di chi è stato costretto a viverlo sulle proprie spalle. La consapevolezza dello "straniero" e de "l’altro da se" come valore aggiunto e non come un disvalore. Inoltre, Go Home – A casa loro è stato girato in multilingua (vengono parlate, oltre all'italiano, diverse altre lingue africane ed europee), per dare risalto e realismo alle scene di dialogo tra i protagonisti del film. A tutto ciò si contrappongono delle inquadrature curate e dei movimenti di camera fluidi. La mia intenzione è quella di riuscire, nonostante le diversità linguistiche e culturali, a far immedesimare lo spettatore nei protagonisti. Perchè credo che per combattere il razzismo e l'indifferenza non ci sia modo migliore che far indossare allo spettatore "i loro panni" e farlo vivere, per un po', "A casa loro", assieme a loro.
Luna Gualano