FESTA DI ROMA 13 - "Muse e Dei" di Gianfrancesco Lazotti
“Ci sono donne e poi ci sono le Donne Donne… e quelle non devi provare a capirle perché sarebbe una battaglia persa in partenza. Amale sapendo che non ne hanno bisogno … sanno bastare a se stesse”, scriveva
Alda Merini. E sembra che tre registi italiani, in particolare, siano riusciti ad assimilare questa lezione.
Ettore Scola, Michelangelo Antonioni e Dino Risi sono i protagonisti del documentario "
Muse e dei" diretto da
Gianfrancesco Lazotti .
Per la prima volta sono proprio le loro attrici a raccontarli, ma anche amiche e addette ai lavori: attraverso i volti e le parole di
Stefania Sandrelli, Isabella Ferrari, Monica Vitti, Giovanna Ralli, Catherine Spaak e Ornella Muti si delinea l’essere e il modo di lavorare dei tre registi in dei ritratti intimi e unici. Scola, Antonioni e Risi vengono, così, mostrati attraverso la sensibile lente femminile che rivela un unico, importante tratto in comune: il loro amore sconfinato per le donne.
Se Scola e Risi sono ricordati unanimemente per il loro brillante cinismo e Antonioni per la sua autorevolezza, in questo documentario si dimostra come la loro corazza crollasse di fronte alle loro muse. Secondo
Caterina D’Amico quando Antonioni ti guardava si aveva la sensazione di essere unica, affascinato dal mistero dietro ogni donna, mentre Risi si divertiva a soffrire per amore. Scola, invece, sapeva ascoltare secondo
Fanny Ardant, e con
Stefania Sandrelli creò una complicità così grande che nell’attrice il regista ha lasciato un vuoto incolmabile. Rapporti di vero amore come per
Monica Vitti e Antonioni o infatuazioni da set come accadeva per le attrici di Scola.
Scorrono le immagini dei film che hanno immortalato queste attrici,
C’eravamo tanto amati, L’avventura, Il sorpasso, così come scorrono i ricordi che le legano ai loro registi. Ne vengono fuori diversi modi di approcciarsi agli attori e di vivere il set: disteso e salottiero quello di Scola, con i suoi suggerimenti e le riflessioni, serio e malinconico come i suoi film quello di Antonioni.
Dino Risi invece era lo “psicologo”, capace di far emergere nelle sue acerbe attrici, come
Alessandra Panaro e
Ornella Muti, gli aspetti più profondi e difficili dei loro personaggi. Sono solo alcuni dei numerosi “dietro le quinte” dei film che hanno fatto la storia del cinema italiano, un delicato e prezioso omaggio a un’epoca irripetibile.
Muse e dei è una produzione Surf Film – Roma, Tikkun Productions – Parigi in associazione con Istituto Luce – Cinecittà in collaborazione con Stefano Libassi per la Movietime.
Caterina Sabato22/10/2018, 18:47