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IL CINEMA DI INGMAR BERGMAN - A Bologna la presentazione


IL CINEMA DI INGMAR BERGMAN - A Bologna la presentazione
Lunedì 12 novembre, ore 19,40, presso il Cinema Lumière della Fondazione Cineteca di Bologna (Piazzetta Pier Paolo Pasolini 2b, Bologna), nell'ambito della retrospettiva "Bergman 100", è in programma la presentazione del volume "Il cinema di Ingmar Bergman" di Roberto Chiesi (Gremese editore, 2018).
Intervengono l'Autore e Paola Cristalli (critico cinematografico, responsabile dell'attività editoriale della Cineteca di Bologna).

Nell’anno del centenario, la monografia pubblicata in Italia e in Francia sull’universo visionario e poetico di un genio del cinema.

Ingmar Bergman ha spesso evocato il mondo della fanciullezza ma sempre come accesso privilegiato alla dimensione della fantasia, dunque della materia selvaggia e irrazionale dei sogni, dove si celano le pulsioni più segrete e rivelatrici dell'Io. La forza prodigiosa delle creazioni visive e narrative del regista svedese - un cavaliere medioevale che gioca a scacchi con la Morte; un vecchio e i fantasmi della sua infanzia; il pericoloso confronto fra le identità di due donne; un bambino in lotta contro il Male incarnato da un vescovo - deriva anche dal loro radicarsi in un immaginario nutrito di una tradizione letteraria e figurativa che arriva fino al '900 e alle ombre predilette di Strindberg e Ibsen.

Dalla fine degli anni '30 fino alla morte avvenuta nel 2007, Bergman è stato l'autore di un'opera immensa che si è espressa nelle regie teatrali, nella scrittura drammaturgica e narrativa e ha raggiunto fama e prestigio internazionali grazie al cinema e ad una filmografia di quasi 70 film. In questo libro, una sorta di guida analitica e storica al cinema bergmaniano, corredata di un imponente apparato iconografico basato quasi esclusivamente su fotogrammi tratti dai film stessi e scelti in stretto rapporto con il testo, vengono esaminate una ad una tutte le opere cinematografiche del maestro svedese: da Crisi (1946) a Sarabanda (2003), passando per i classici degli anni '50 (Il settimo sigillo, Il posto delle fragole), i film da camera degli anni '60 (Persona, L'ora del lupo), fino a Sussurri e grida, al film-fiume Scene da un matrimonio e alla magistrale summa di Fanny& Alexander. Ogni film viene riletto nelle sue matrici, nella storia delle sue vicissitudini e manipolazioni censorie, nella sua originalità e autonomia così come nelle connessioni con l'intera opera del regista. E per la prima volta vengono trattati in modo esaustivo anche i film prodotti per la televisione tra il 1957 e il 2000, "cinematografici" a tutti gli effetti.

Roberto Chiesi, critico cinematografico e responsabile del Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna, membro dei comitati di redazione di “Studi pasoliniani” e “Cineforum”, è autore e/o curatore, fra gli altri, dei libri Hou Hsiao-hsien. Cinema delle memorie nel corpo del tempo (2002), Jean-Luc Godard (2003), Pasolini, Callas e «Medea» (2007), Pier Paolo Pasolini La rabbia (2009), Il cinema noir francese (2015), Cristo mi chiama ma senza luce. Pier Paolo Pasolini e Il Vangelo secondo Matteo (2015), «8 ½» di Federico Fellini (2018) e di alcuni titoli della collana dvd “Bergman Collection” della BIM:

11/11/2018, 09:17