TFF36 - RIDE, come affrontare un lutto
Tre modi diversi di affrontare un lutto, la morte improvvisa di un 35enne operaio sul posto di lavoro: il figlio piccolo pensa alle tv che accorreranno ai funerali e a come sfruttarle per fare colpo sulla compagna di scuola che gli piace; il padre - anch'egli operaio e 'ispiratore' delle scelte di vita del defunto - riflette su quanta sia la sua parte di colpa in ciò che è successo; la vedova - inspiegabilmente - ride.
Non un riso isterico e incontenibile, ma la risata scaturita dai bei ricordi che affiorano. E, soprattutto, l'impossibilità di fare ciò che tutti si aspettano da lei: piangere. Tutti le lacrimano intorno, amici e vecchie fiamme, ma lei no. Per quanto cerchi di farlo, per quanto provi a imitarli, non riesce. Ma è così sbagliato reagire a modo proprio? Esistono regole su ciò che sia giusto fare in questi casi?
Punto di vista interessante e originale, idea sviluppata sulle (notevoli) capacità interpretative della protagonista
Chiara Martegiani, ben affiancata dal giovane
Arturo Marchetti, qui all'esordio.
Un tema enorme, quello dell'elaborazione del lutto e delle morti sul lavoro, che viene un po' appesantito da tanto altro (le lotte operaie, la lotta armata, le divisioni generazionali, il racconto della vecchiaia, le liti tra bambini...) e anche un po' soffocato dalle tantissime musiche inserite nel commento sonoro (canzoni bellissime, come la stessa protagonista Carolina sottolinea, sia chiaro).
Quel che viene proposto allo spettatore è quindi un film da vedere, apprezzare e sostenere, ma che lascia la sensazione che avrebbe potuto essere molto di più (e di meglio) se si fosse avuto il coraggio di dire di meno.
27/11/2018, 13:13
Carlo Griseri