Note di regia di "L'Estate di Gino"
A metà tra osservazione e ricostruzione, il documentario vuole raccontare il Don Gino Rigoldi inedito nel rapporto con i suoi “figli”, nella sua intimità, penetrando la scorza della sua immagine pubblica, per far emergere l’uomo e il suo immenso sogno, l’incrollabile fede che diviene proposta di un umanesimo più vicina agli uomini, ai suoi bisogni e ai suoi desideri di dignità e giustizia. Raccontare Don Gino vuol dire anche interrogarsi su che cosa significa credere oggi in qualcosa che superi la quotidianità, in un progetto universale di amore.
Infine “
L’Estate di Don Gino” è un lavoro sperimentale sul corpo e lo spirito, utilizzando la potenza ontologica dell’immagine che mette in relazione le espressioni, i gesti, le parole dei protagonisti con i bellissimi sfondi della Sardegna che assurgeranno ad una dimensione simbolica più profonda.
Fabio Martina