IO SONO MIA - La vita tormentata di Mia Martini
La vita tormentata e appassionata di una grande artista italiana dalla voce straordinaria e l’infamante ingiuria che segnò la sua esistenza e la sua carriera: quella di essere una iettatrice. Bugia messa in giro da un impresario vendicativo che le costò un lungo allontanamento dalle scene fino al ritorno a Sanremo nel 1989 con l’emozionante canzone “Almeno tu nell’universo”. E proprio da qui che parte “
Io sono Mia” diretto da Riccardo Donna e scritto da Monica Rametta. Mia Martini, emarginata da tempo dall’ambiente musicale e dal pubblico, si prepara a salire sul palco più difficile per ogni cantante italiano con mille paure e tante ferite nel cuore. Quelle che racconterà ad una giornalista poco felice di intervistarla. Un lungo flashback per ricordare i momenti più importanti, felici e dolorosi della sua vita: il rapporto tormentato con il padre inflessibile, gli inizi nei club jazz romani con la sorella Loredana Bertè, il successo, il grande amore e poi il declino.
L’interpretazione di Serena Rossi non sfocia in una semplice imitazione ma impressiona per la somiglianza fisica e vocale e per le movenze nervose e intense che caratterizzavano le esibizioni di Mia Martini. L’attrice napoletana ne incarna l’essenza: forte, caparbia, ingestibile quasi quanto la sorella, capace di rescindere un contratto per non scendere a compromessi con le case discografiche. Una donna capace anche di grandi slanci, di grandi passioni, in primis per la musica: “Se non canto non vivo” ripeteva. La sigaretta sempre tra le dita, una dietro l’altra, tra un dolore e un successo discografico. Fedeli anche i look e gli abiti di scena della cantante curati da Vincenza Lamparelli, Sergio Gennari e Enrica Barbano. Un po’ meno la voce post operazione alle corde vocali che divenne più roca, di contro a quella più limpida della Rossi.
A indebolire una storia così densa, però, sono due assenze fondamentali: l’amico Renato Zero e il grande e tormentato amore Ivano Fossati che scrisse per lei diversi brani. I due artisti si sono rifiutati di partecipare al progetto, come hanno fatto invece le sorelle Loredana e Olivia Bertè, e sono stati sostituiti rispettivamente da un personaggio di poca importanza e da un fotografo con il quale la Mia del film ha una lunga storia. Relazione romanzata e poco “vera” ben lontana dalla complessità e dalle dinamiche di un sentimento che può legare due musicisti. Così come il rapporto con il padre, che viene trattato superficialmente, e con la madre che appare quasi come una comparsa nella vita delle figlie. Loredana Bertè, interpretata da Dajana Roncione, appare forzata, sovraeccitata e poco all’altezza della personalità della cantante. Anche se occupa solo pochi minuti nel film, a convincere è, invece, la figura di Franco Califano, interpretato da Edoardo Pesce che in poche battute riesce a cogliere in pieno lo spirito del Califfo.
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Io sono Mia” si rivela un biopic didascalico e lineare, importante, però, per riabilitare la figura di un’artista a lungo bistrattata e che trova i suoi picchi nelle esibizioni dei pezzi più amati e famosi: “Padre davvero” “Piccolo uomo”, “E non finisce mica il cielo”, “Minuetto” e il grande finale con “Almeno tu nell’universo”.
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Io sono Mia” sarà presentato in anteprima sul grande schermo il 14, 15 e 16 gennaio e a febbraio 2019 in onda su Rai1. Prodotto da Eliseo Fiction in collaborazione con Rai Fiction e distribuito da Nexo Digital.
11/01/2019, 11:18
Caterina Sabato