SALENTO RAINBOW FILM FEST 5 - Dal 28 al 30 marzo
Da giovedì 28 a sabato 30 marzo torna il
Salento Rainbow Film Fest. La quinta edizione del festival di cinema arcobaleno abiterà anche quest’anno gli spazi del CineLab “Giuseppe Bertolucci”, grazie alla collaborazione con Apulia Film Commission che co-finanzia l’iniziativa, e quelli delle Manifatture Knos, che hanno visto la nascita e l’evoluzione della rassegna negli anni. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con LeA – Liberamente e Apertamente.
Il
Salento Rainbow Film Fest è un progetto in mutamento, che segue di pari passo l'evoluzione sociale che stiamo vivendo. Un festival fuori dai circuiti canonici, che esiste per essere cassa di risonanza sulla cultura lgbtqi* - lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali - sigla che in realtà sta per persone, passioni, amori, tensioni, paure, aspettative, meraviglie, coraggio. È un progetto che mischia il cinema alla musica, alla danza, alla fotografia, all'illustrazione, alla letteratura, al teatro, al divertimento.
Il claim scelto per questa edizione “
It’s a Revolution!” è un omaggio alle parole pronunciate nel 1969 da Sylvia Rivera, attivista transgender, che con questo grido aprì I Moti di Stonewall. L'episodio, ormai storico, prende il nome dallo Stonewall Inn, il locale gay newyorkese che tutte le sere veniva assediato dalla polizia, fino alla sera del 29 giugno 1969: per la prima volta gay, lesbiche, transgender, travestiti e drag queen si ribellarono ai soprusi e alle repressioni. Quella notte nacque il primo Gay Pride e le prime lotte per i diritti LGBT*.
Cinquant'anni dopo il
Salento Rainbow Film Fest, per la quinta edizione, sceglie di chiamarsi ‘It’s a Revolution!, per omaggiare le persone di Stonewall ma soprattutto, per recuperare un senso di ribellione, empatia, passione, unione e lotta per la tutela delle libertà di ognuno.
Il festival come occasione per scaturire nuove riflessioni, per incontrarsi dal vivo, scambiare energie e sentirsi più forti e uniti, in tempi in cui nuovi fascismi e oppressioni avanzano. È uno sprono a fare la rivoluzione, a essere realmente connessi ai nostri tempi e a non schermarsi e continuare a lottare per difendere la diversità, la libertà, l’umanità.
Come ogni anno, il filo conduttore del festival è presente nelle sue espressioni: film, documentari, corti, libri, mostre, performance e laboratori che animeranno i tre giorni della rassegna. Il punto cardine sarà il cinema d’autore indipendente italiano: si parlerà di storie di resistenza artistica, libertà e trasformazione dei luoghi nel documentario “"
Linfa"” di Carlotta Cerquetti; di cambiamenti, rinunce e malinconie, attraverso lo sguardo di Martino, il protagonista del film “"
Dei"” di Cosimo Terlizzi; di omofobia nel calcio e delle piccole rivoluzioni che alcuni allenatori e giocatori portano avanti per scardinare pregiudizi e violenze, con il lavoro di Matteo Tortora “
Il Calciatore Invisibile”; delle paure, ansie e difficoltà dei richiedenti asilo per reati di omofobia in “
Being Okey”, documentario sulla vita di un ragazzo nigeriano che rischia la deportazione nel suo Paese dove l’omosessualità è un reato punito con la pena di morte; di un amore virtuale e onirico tra due ragazzi colpiti da una grave disabilità, raccontati dalla regia visionaria di Jo Coda in “
Mark’s Diary”; della disarmante rivoluzione quotidiana di Violante, bambino di 8 anni biologicamente nato femmina, che con il sostegno della sua famiglia vive con orgoglio la propria identità di genere, storia narrata dalla regista Margherita Ferri nel docushort “
I Hate Pink”.
Non solo cinema Italiano d’autore. Tre grandi film, che hanno fatto il giro del mondo, ogni sera chiuderanno il programma di eventi e proiezioni: parliamo di “
Girl” di Lukas Dhont, film belga candidato a Miglior Film Straniero ai Golden Globe del 2019, “
The Miseducation of Cameron Post” di Desiree Akhavan, film che indaga il tema delle teorie di conversione dell’omosessualità, “
Una Mujer Fantastica” del cileno Sebastian Lelio, film vincitore del Premio Oscar come miglior film straniero nel 2018.
Ad aprire il
Salento Rainbow Film Fest sarà una rassegna di corti curata dall’associazione LeA - Liberamente e Apertamente: lavori sul tema della violenza nelle relazioni, storie di piccole rivoluzioni quotidiane per guardare oltre i pregiudizi e valorizzare le differenze. La rassegna rientra all’interno del progetto “
Io Come Te – percorso di introspezione sociale contro la violenza”, promosso da Agedo Lecce e finanziato da Fondazione con il Sud.
Non solo cinema ma anche letteratura: saranno due le presentazioni dei libri. Il primo incontro sarà con Luca Trapanese e il suo “
Nata per Te”, la storia dell’autore, single e gay, e dell'adozione di Alba, bambina con la sindrome di down non voluta da decine di “famiglie tradizionali” e accolta da Luca. Il secondo momento dedicato ai libri sarà con Diego Passoni, una delle voci più amate di Radio Deejay, che con “
Ma è stupendo” racconta l’educazione sentimentale, le paure, le difficoltà e le scoperte della sua vita.
Anche il teatro sarà presente quest’anno all’interno della rassegna, con una performance curata dalla regista Paola Leone e il Centro Teatrale Aperto “
Io Ci Provo”: l'esibizione aprirà il festival con l’omaggio alle protagoniste e ai protagonisti di Stonewall dal titolo "Stonewall siamo anche noi". Negli spazi delle Manifatture Knos, invece, verrà allestita la mostra “
True Colors - La Segretaria de Lamantice #2” prodotta dal collettivo di illustratori Lamantice, dalle Officine Culturali Ergot e dai soci e dalle socie di LeA, che presenterà la storia del movimento LGBTQI* degli ultimi 50 anni. Spazio anche alle performing arts, con un laboratorio di vogueing curato dal performer KenJii Mizrahi. Al bar delle Knos sarà, inoltre, allestito “
Revolutionary Talks”, uno spazio costante di confronto e scambio di riflessioni su cosa vuol dire fare attivismo ed essere rivoluzionari oggi, in collaborazione con l’associazione Transparent.
Il party “
God save the Queer” del festival chiuderà l’edizione 2019, con un dj set a cura di Eurocrash e Non è Ibiza, per celebrare tutte le diversità e le piccole e grandi rivoluzioni.
Un festival anche quest’anno fortemente connotato dalla presenza degli studenti e delle studentesse delle scuole superiori di Lecce e provincia: duecento ragazzi del Liceo Artistico “Ciardo Pellegrino” parteciperanno a due matinée, mentre un gruppo della sezione audio-visivo dell’istituto comporrà per il quarto anno la Youth Jury del festival - coordinata dal professor Dario Patrocinio. Confermata per il terzo anno consecutivo anche la giuria del CineClub Universitario - guidata dal professor Luca Bandirali – composta da studenti del corso di studi DAMS di Lecce. Anche l’Università del Salento contribuisce al festival, oltre a patrocinare l’iniziativa è presente grazie a più di venti volontari di diversi corsi di laurea impiegati nell’organizzazione e nelle traduzioni e nel sottotitolaggio.
La rassegna sarà arricchita da diverse connessioni con festival nazionali come la Festa di Cinema del reale, il SeeYouSound e il Lovers Film Festival di Torino.
Un lavoro di rete per dare un contributo verso una riflessione altra che lasci alle spalle le sigle, i preconcetti, le separazioni e generi empatia attraverso le arti visive.
La rassegna è organizzata in collaborazione con l’associazione LeA - Liberamente e Apertamente ed è realizzata da Apulia Film Commission e finanziata dalla Regione Puglia – Assessorato Industria Turistica e Culturale, nell’ambito dell’intervento “Viva Cinema – Promuovere il Cinema e Valorizzare i Cineporti di Puglia”, a valere su risorse FSC Puglia 2014-2020 – Patto per la Puglia. La direzione artistica e coordinamento del festival è curata da Gianluca Rollo e Gaia Barletta.
02/03/2019, 10:59