DIABOLIK SONO IO - In sala con Nexo 11-12-13 marzo
Il film si svolge su una base di fantasia legata alla scomparsa di Zarcone (interpretato da
Luciano Scarpa). Pare che le sorelle Giussani, ideatrici del fumetto, lo cercano invano, arruolando anche il famoso investigatore Tom Ponzi che però non riesce a trovare nessuna traccia del disegnatore che misteriosamente sparisce nel 1962 dopo aver consegnato in redazione, la bozza completa del primo fumetto della saga, intitolato “Il re del terrore”.
L’idea degli autori ci viene rivelata nel prologo, dove il direttore del tascabile Diabolik, ci annuncia che questa misteriosa scomparsa ha lasciato subito tutti perplessi e curiosi di sapere che fine avesse fatto il disegnatore. Tutto il film è perciò impostato sull’ipotesi di una eventuale perdita di memoria di Zarcone che si ritrova a scappare da una autoambulanza dopo un’incidente.
Cosa ci faceva in quell’ambulanza? E soprattutto perché indossa una camicia di forza? Le vicende che seguono, ci mostrano uno Zarcone-Diabolik vagante e smemorato all’interno di antichi palazzi fatiscenti abitati da clochard senzatetto, dove incontra una improbabile musa
Eva Kant (in onore del famoso filosofo Emmanuel e quindi da pronunciare proprio Kant con la a), una ragazza con un tablet in mano che sembra fuori luogo in mezzo ai barboni !
Essendo la sua musa e al tempo stesso misteriosa, non chiediamoci troppe cose… possiamo tranquillamente sorvolare sopra il fatto che soggiorni con dei clochard ma è difficile accettare l’idea che acconciarsi i capelli con uno chignon, renda una ragazza automaticamente Eva Kant! La
Eva Kant che conosciamo è una donna elegante anche nella sua tutina nera (le Giussani ci raccontano di essersi ispirate a Grace Kelly ) è più una signora chic d’alto rango che una ragazza acqua e sapone.
Tutto il lavoro segue questa traccia fantasiosa, Zaccaro non ricorda il suo passato ma ricorda tutto di
Diabolik, anzi arriva addirittura a ipotizzare che Diabolik sia lui stesso, lo disegna sui muri, sa tutto di lui, si riconosce alla tv.
Simpatico l’apporto che rende film il documentario, agli inserti narrativi delle impiegate della redazione Astorina con i passaggi di come il fumetto veniva composto.
La cosa veramente fantastica e graditissima è sicuramente l’apporto dei vecchi super8 che ci mostrano le sorelle Giussani sorridenti e spensierate durante alcune gite, e in bellissime interviste (vecchio materiale di repertorio di Teche Rai) dove descrivono Diabolik in modo commovente, quasi come fosse una persona reale, un ipotetico fidanzato super- eroe, un amore idealizzato, un uomo fantastico e bellissimo che sì, accoltella chiunque e ammazza anche le vecchiette, sì, ruba a destra e a manca senza sosta, sì è in effetti un criminale ma in fondo ha il cuore tenero di un fedele innamorato che mai tradirà la sua donna, uno a cui il denaro non interessa. Insomma, un vero duro, ma con gli occhi dolci di
Robert Taylor.
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Diabolik Sono Io" è prodotto da Anthos Produzioni con Rai Cinema in collaborazione con Astorina, editore di Diabolik. L’evento al cinema sarà distribuito solo l’
11, 12, 13 marzo in esclusiva da Nexo Digital.
10/03/2019, 10:00
Silvia Amadio