NOI SIAMO I FIGLI DELLA MONCE - Iniziata la produzione del docufilm
Sabato 30 marzo si svolge, dalle ore 10 alle ore 17 presso la Biblioteca Comunale di Condove, il casting per la realizzazione di "Noi siamo i figli della Monce - Storia e storie di una fabbrica-paese del Novecento", docufilm prodotto dal Valsusa Filmfest con regia di Luigi Cantore.
Le Officine Moncenisio hanno svolto un ruolo fondamentale nella trasformazione del tessuto economico del paese di Condove e dell'intera Valle di Susa, artefice del passaggio da una società contadina ad una società industriale.
Dell'insediamento originale oggi è rimasta la palazzina che ospitava gli uffici e da un'apertura del muro perimetrale si può tuttora vedere il "trenino" che faceva la spola con la stazione ferroviaria per trasportare i dipendenti che viaggiavano in treno.
Sono importanti reperti di archeologia industriale, ma soprattutto luoghi della memoria, e per molti condovesi (e non solo) "posti dell'anima e del cuore" in cui si sono consumate storie fatte di gioie e fatiche, di soddisfazioni e sofferenze dei loro genitori e dei loro nonni.
Negli anni scorsi la storia e i ricordi delle Officine Moncenisio sono stati raccolti e documentati attraverso due volumi usciti entrambi nel 2000 ("La Monce" di Giorgio Jannon ed Emanuela Sarti – Editrice Morra e "Moncenisio, già Anonima Bauchiero" di Sergio Sacco – Edizioni del Graffio) e narrati dallo spettacolo teatrale "Ti ricordi la Monce?" di Marco Alotto, andato in scena l'1 e 2 maggio 1999 proprio negli stabilimenti Vertek (allora proprietà del Gruppo Lucchini) all'interno del vecchio capannone falegnameria delle ex Officine Moncenisio. Il Valsusa Filmfest, allora alla sua 3^ edizione, aveva collaborato all'ideazione ed alla realizzazione dell'evento.
A vent’anni di distanza il festival valsusino, che ha sempre avuto tra i suoi obiettivi quello di conservare e mantenere viva la memoria storica del proprio territorio, intende realizzare un docufilm sulla Moncenisio che alterni e unisca filmati d'epoca con racconti e testimonianze orali e parti di fiction.
La regia è affidata a Luigi Cantore, regista e videomaker valsusino, nonché tra i responsabili del Valsusa Filmfest ed autore, lo scorso anno, del lungometraggio “Profumo di resina” (tratto dal libro omonimo di Fabrizio Arietti), un bell’esempio di cinema interamente autoprodotto che ha raccolto un grande successo di pubblico con più di 70 proiezioni (ad una media di oltre 200 spettatori) in numerose località della Valle di Susa e della provincia di Torino.
20/03/2019, 16:43