FIORE GEMELLO - Diventare grandi insieme
Anna (Anastasiya Bogach) e Basim (Kallil Kone) sono due ragazzi le cui vite si incrociano in Sardegna. Anna figlia di un trafficante di immigrati ha a che fare con la violenza di quel tipo di mondo fatto di insensibilità, di crudeltà e di lucro sulle vite dei poveri profughi provenienti dall’Africa. Tra i due un bel rapporto fatto di poche parole ma tanto affetto. Basim, come i tanti ragazzi che siamo abituati ad incontrare davanti ai supermercati, vive aspettando quella monetina per aiutarci a caricare la spesa in macchina.
Entrambi però sono di fronte ad un dramma nel dramma, Anna fugge da un mostro più forte e grande di lei e Basim incontrandola, decide di prendersene cura, di difenderla, di nutrirla amorevolmente. Una storia dove le fragilità ora di uno, ora dell’altro si incrociano in una danza tra il bene e il male, tra l’amore e la vergogna, tra la paura e la insicurezza. Brava l’autrice
Laura Luchetti che ha saputo scrivere una storia così intensa ed al tempo stesso così delicata.
La regista ha cercato di “raccontare la storia di due esseri minuscoli, che si fanno grandi nell’immensità del mondo ruvido che li circonda” e bisogna riconoscere che ci è riuscita, supportata dalla bravura dei due giovani attori alla loro prima esperienza recitativa:
Anastasiya Bogach diciannovenne ucraina, arrivata da piccola in Sardegna in un furgoncino guidato dal padre, e
Kallil Kone della Costa d’Avorio, sceso da un barcone proveniente dalla Libia nel 2016, dopo aver percorso a piedi mezza Africa, con il sogno di diventare attore.
Entrambi misurati nella loro drammaticità, giusti nel rappresentare quel disagio interiore che si percepisce vivendo in un posto che non sentirai mai casa tua e che non fa nulla per farti sentire meglio. Bravo anche
Giorgio Colangeli che interpreta un rude fioraio che capisce il disagio di Anna e cerca di aiutarla, mentre per non avere guai, esclude a priori il povero Basim.
31/05/2019, 16:27
Silvia Amadio