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Note di regia di "Profondo"


Note di regia di
Profondo nasce dalla volontŕ, cosě come dall’esigenza, di creare qualche cosa di diverso all’interno del panorama cinematografico italiano, che da troppo tempo appare atrofizzato nei linguaggi e nelle tematiche. L’intento primario č, perciň, quello di riportare alta la tradizione del cinema di genere attraverso un film indubbiamente commerciale, dal forte respiro internazionale ma non indifferente alle logiche del cinema d’autore. Cinema di genere e Cinema d’autore, infatti, sono spesso contrapposti e si č arrivati a pensare che l’uno debba necessariamente escludere l’altro. A tal proposito, dunque, mi ha sempre affascinato l’idea di riuscire a creare un dialogo tra queste due “realtŕ”, seguendo l’insegnamento di tanto cinema d’oltreoceano prodotto ieri cosě come anche oggi.
Uno dei temi protagonisti in Profondo č la suggestione, unita all’ossessione di un uomo nei confronti di un’antica leggenda, che sceglie il Mare come proprio sipario e che nel film diventa – al tempo stesso – sia un luogo “fisico” che un luogo “mentale”. Le acque marine diventano il centro della narrazione, fulcro dell’ossessione del protagonista, ma anche nido di antichissime leggende popolari capaci di spaventare e influenzare le rotte dei pescatori. Il Mare inteso parallelamente come luogo di riscatto e rinascita ma anche come uno spazio inquietante in cui risiede l’ignoto insieme a tutte quelle paure ancestrali ed ataviche che gravano sull’uomo sin dall’alba dei tempi.
Dietro Profondo si cela una struttura narrativa ispirata a tanta letteratura statunitense come Moby Dick di H. Melville o Il vecchio e il Mare di E. Hemingway, ma c’č anche tanto cinema di successo come Lo Squalo di S. Spielberg in unione a “recenti” pellicole divenute subito dei cult come il fortunato Open Water di C. Kentis e All is lost di J.C. Chandor.
Profondo č un film di genere ma anche un dramma psicologico, che unisce il folclore ad elementi tipici del beast movie per parlare, in realtŕ, di paure, ossessioni e nevrosi che risiedono nella mente umana e che non aspettano altro che venire a galla.

Giuliano Giacomelli