Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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VENEZIA 76 - ORIZZONTI


Svelato alla stampa il programma della 76ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica dal Direttore artistico Alberto Barbera e dal Presidente Paolo Baratta. Trentadue le pellicole italiane presenti al Lido di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre. In Orizzonti le Opere Prime di Nunzia De Stefano e Carlo Sironi. Matteo Garrone produce il film all'ex-moglie.


VENEZIA 76 - ORIZZONTI
Gabriele Salvatores
C'era una volta il cinema italiano in Orizzonti. Parafrasando il titolo dell'ultimo film di Tarantino si potrebbe commentare in questo modo la riduzione, da sei a tre titoli, della presenza di pellicole italiane in Orizzonti, la sezione più innovativa e sperimentale del Festival. Metà dei film di questa sezione sono diretti da donne (e donna e italiana é anche la Presidentessa della Giuria Susanna Nicchiarelli) e mostrano la condizione femminile nelle varie società del mondo, come lo spagnolo "Madre" di Rodrigo Sorogoyen e l'indiano "Shadow of Water" di Sasidharan Sanal Kumar: un segno di cambiamento nelle nuove generazioni di cineasti.

Tra i film italiani, due lungometraggi che, in qualità di Opere Prime, concorrono anche al Leone del Futuro: "Nevia" di Nunzia De Stefano con Virginia Apicella, prodotto dall'ex-marito Matteo Garrone e ambientato a Napoli con forti richiami autobiografici, "Sole" di Carlo Sironi con Sandra Drzymalska, "esordio di assoluto rilievo, un film -come ha dichiarato Barbera- conteso tra diversi festival" e il cortometraggio "Supereroi senza superpoteri" di Beatrice Baldacci.

"Le scelte - secondo il Direttore artistico, invitato nel corso della conferenza stampa, a riflettere sul cinema italiano a Venezia - non si fanno in base ai criteri, teorici ed astratti, le scelte si fanno dopo aver visto i film sulla base di criteri di valutazione estetica e sulla qualità del prodotto. "Vivere" di Francesca Archibugi e "Tutto il mio folle amore" di Gabriele Salvatores sono due ottimi prodotti destinati al grande pubblico: per questo li presentiamo. I tre film che abbiamo messo in concorso sono film che hanno, in qualche modo, ambizioni più alte, sono sfide un po' più radicali. Lo é sicuramente quella di Pietro Marcello, che ha realizzato il film più complesso e ambizioso, sino ad oggi, con la capacità di affrontare un classico della letteratura, di reinventarlo utilizzando in maniera creativa il materiale d'archivio e lavorando su un grandissimo attore come Luca Marinelli. Lo é Martone perché non si accontenta di fare le riprese al suo spettacolo teatrale, ma reinventa un testo classico facendo cinema, cinema al cento per cento, non è un cinema teatrale, ma cinema. Lo é Maresco perché proseguendo questo suo lavoro di ricerca antropologico sulla società siciliana si spinge più in là, verso il pedale del grottesco e del cinismo che lo ha sempre caratterizzato".

26/07/2019, 15:37

Alessandra Alfonsi