VENEZIA 76 - "Nevia", sola nei Container di Marianella
Una Napoli sempre al limite, marginale, dove in effetti accadono molte cose che possono diventare storie per un film. In questo habitat gli scrupoli buonisti che uccidono il cinema non ci sono e allora genitori in carcere, nonne spietate con rapporti pericolosi e nipoti che cominciano a valutare la situazione con occhi indipendenti riescono ad essere pedine di un gioco che se messo in scena nel modo giusto può sfociare in u'opera di tutto rispetto.
"
Nevia" è il nome della protagonista (vi prego basta con il titolo/nome della protagonista! Fate uno sforzo...), ha 17 anni e non è per nulla convinta che quello che la circonda sia veramente ciò che vuole nella vita. L’unico affetto sincero è per la sorella minore, ancora piccola per capire “i mali del mondo” e dunque meritevole di tutto l’affetto possibile.
Per
Nunzia De Stefano, cresciuta nella scuola di
Matteo Garrone che produce il film, si tratta del primo lungometraggio ed è proprio la mano del suo produttore ad essere riconoscibile in una regia asciutta e calibrata, ideale per utilizzare al meglio il palcoscenico di quella realtà. Tra malavita e rassegnazione la protagonista trova la strada, la prima che incontra diversa da quella assegnatale dalla sua condizione.
Virginia Apicella è
Nevia e fa di misura e timidezza le armi che funzionano per creare il personaggio. Da sottolineare
Pietro Ragusa, perfetto in ogni ruolo, e l’ottimo ritorno di
Pietra Montecorvino, nei panni di una nonna che fa di tutto per se stessa, per mandare avanti la baracca ma soprattutto per essere odiata.
05/09/2019, 17:30
Stefano Amadio