GLI UOMINI D'ORO - Quando il Colpo e' all'Italiana
Torino 1996. Luigi, impiegato postale sogna di cambiare vita, di fuggire dalla “prigione” fredda e monotona delle Poste e aprire un chiringuito in Costa Rica. Svanito il sogno della baby pensione escogita insieme al represso collega Alvise e al migliore amico Luciano il colpo perfetto per lasciarsi tutto alle spalle: rapinare il furgone portavalori che guida ogni giorno.
Nel gergo giornalistico con “uomini d’oro” si indica chi compie una rapina tanto ricca quanto rischiosa senza causare vittime. I nostri protagonisti sembrano intenzionati a perseguire questo obiettivo ma il crimine non è per tutti, soprattutto per chi ha condotto da sempre una vita ordinaria, e le conseguenze saranno drammatiche.
Attraverso una struttura a capitoli conosciamo i tre personaggi ispirati agli stessi che misero in atto il colpo: Luigi, il motore della storia, è interpretato da
Giampaolo Morelli che anche in questo film non si svincola dai suoi soliti personaggi, vedi il Commissario Coliandro. Cosa che invece riescono a fare in maniera sorprendete
Fabio De Luigi ed Edoardo Leo.
Alvise, interpretato da De Luigi, è l’uomo comune vessato dalla vita, amorevole con la figlioletta e la moglie, tranquillo apparentemente ma che nasconde una frustrazione che presto lo farà esplodere: una sorta di Walter White all’italiana.
Edoardo Leo, invece, abbandonati i panni di ingenuo e goffo romanaccio, si tramuta nel muscoloso e temibile “Lupo” scagnozzo di “Boutique”, un elegante e spietato sarto - strozzino interpretato egregiamente da
Gian Marco Tognazzi.
La vicenda era stata già portato sul grande schermo nel 2000 da
Gian Luca Maria Tavarelli con "
Qui non è il paradiso" ma "
Gli uomini d’oro" è un altro genere. Non un film d’inchiesta ma un crime dal ritmo serrato, esteticamente ricercato che omaggia “Le iene” di Quentin Tarantino, “The Snatch” di Guy Ritchie con la sua struttura a incastri e persino “Il capitale umano” di Paolo Virzì.
Tra martellante musica elettronica, luci al neon e continui colpi di scena, quello che da locandina poteva sembrare la solita commedia all’italiana che strizza l’occhio a “I soliti ignoti” è in realtà un avvincente crime di intrattenimento scritto dallo stesso regista con
Alessandro Aronadio (“Io c’è”),
Renato Sannio (“Che vuoi che sia”) e
Giuseppe G. Stasi (“Metti la nonna in freezer”).
"
Gli uomini d’oro" è prodotto da
Fulvio e Federica Lucisano e Italian International Film con Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution. Nel cast anche
Matilde Gioli, Susy Laude, Mariela Garriga e Giuseppe Ragone.
30/10/2019, 18:00
Caterina Sabato