BASSIL'ORA - In sala dal 1 dicembre
Bassil’ora approda in anteprima mondiale all’Italia Film Festival di Cardiff e si porta a casa il Premio Canfod come miglior documentario: l’intenso racconto della Campagna di Russia, per la regia di Rebecca Basso, raccolto dalla viva voce di uno dei suoi oramai rarissimi superstiti, il centenario Giuseppe Bassi, si porta a casa un premio prezioso, dal particolarissimo nome galllese, Canfod che, nella lingua del Galles, significa scoprire, trovare, vedere.
Prossima tappa l’uscita in sala il 1 dicembre per la prima nazionale al Cinema Esperia di Padova e la partecipazione all’Asti Film Festival.
Fra foto di repertorio, disegni, animazioni e l’incontro con l’attrice Karina Arutyunyan, discendente ideale e reale di quel popolo che fu coprotagonista di questa cupa vicenda, il film documentario è una testimonianza tanto dura ed intensa, quanto tenera e profonda di una storia lontana ma ancora presente. Su tutto domina il sorriso e l’occhio luminoso di Giuseppe Bassi - con il suo bagaglio di cent’anni di vita.
“Raccontare la storia di Giuseppe è stato per me un modo di mostrare la sua bellissima anima, forte e piena di umanità, nonostante le tante avversità che ha dovuto affrontare. Questo film ha permesso di sostenere ciò che per lui è una cosa davvero molto importante, una vera e propria missione: mantenere viva la memoria della tragedia che è stata la prigionia dei soldati italiani in Russia” dice la regista Rebecca Basso e continua: “Giuseppe ha vissuto momenti terribili, ha visto l’essere umano privato della sua dignità, ha scampato la morte in molte occasioni e in molte altre ancora ha visto morire i suoi compagni. Ha affrontato con coraggio la prigionia nei campi di concentramento e, nonostante tutto, racconta la sua storia sempre con il sorriso sul volto, arrivando persino a giustificare i suoi carcerieri: porta un messaggio di pace, di fratellanza, che vuole essere anche un’esortazione per le nuove generazioni a vivere in armonia.”
L’Assessore alla Cultura Regione del Veneto, Cristiano Corazzari, dichiara: “Anche nell'ambito dei documentari tocchiamo con mano gli importanti benefici che la nostra Regione ha voluto assicurare alle filiere del cinema e dell'audiovisivo con l'introduzione di una specifica azione del Por Fesr finalizzata a rafforzare la competitività delle imprese cinematografiche operanti nel territorio e il sostegno alle case di produzione che scelgono il Veneto come set e che utilizzano maestranze venete.”
Bassil’ora è una produzione Emera Filmcon il contributo di Kioene e Regione del Veneto - Por FESR Veneto 2014- 2020 Azione 3.3.2. Interventi a favore della produzione cinematografica, con il sostegno di Pro-Locodi Villanova di Camposampiero, con i patrocini dei Comuni di Villanova di Camposampiero(PD), Pozzuolo del Friuli(UD), dell’U.N.I.R.R. Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia e dell’A.N.A. Associazione Nazionale Alpini.
Il documentario si concentra sulla storia di due personaggi principali, molto vicini emotivamente ma, dal lato formale, opposti. Uno è reale, Giuseppe, così come reale è la sua storia; l'altro invece è inventato, Katerina, in questo modo si mescola il reale alla finzione.Giuseppe Bassi, è un arzillo centenario che ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale sul fronte sovietico: uno dei pochi sopravvissuti della Campagna italiana di Russia. Catturato dai Sovietici nel ’42, imprigionato nei campi di concentramento di Tambov, Oranki e Suzdal, è rientrato in Italia un anno e mezzo dopo la fine della guerra. Il secondo personaggio è invece rappresentato da Katerina,donna di origini russe che abita a Mestre nel veneziano che proprio grazie ai suoi ricordi, ci riporterà al giorno in cui ha conosciuto Giuseppe Bassi. Una donna che con la guerra ha avuto poco a che fare, che ha un vissuto completamente diverso, ma che proviene proprio da quel paese in cui Giuseppe ha vissuto tanta sofferenza.
30/11/2019, 10:49