IL LADRO DI GIORNI - Padre e Figlio, due sulla strada
Dopo "
In Viaggio con Adele" di Capitani e "
Tutto il mio Folle Amore" di Salvatores, arriva una nuova storia tra padre e figlio “on-the-road”. Oltre al viaggio in automobile quello che accomuna questi film è, almeno nelle premesse, la pessima personalità del genitore.
In questo caso Vincenzo, il papà interpretato da
Riccardo Scamarcio, è andato in prigione per 7 anni durante i quali la moglie è morta e il figlio, Salvo, è vissuto con la zia in una cittadina del nord. Uscito di prigione, Vincenzo va a prendere il figlio ormai undicenne e lo porta con se in Puglia per un viaggio di 4 giorni, apparentemente più per interesse che per la voglia di stare di nuovo con lui.
Ma il viaggio fianco a fianco, si sa, riporta in superficie sentimenti e rancori, ricordi e affetti che sembravano sopiti dagli anni di lontananza. Arrivati nella natia Puglia, per Vincenzo comincia una pericolosa ricerca dell’uomo che lo ha fatto finire in carcere condita da un losco businnes che dovrebbe sistemargli la vita per un po’, ora che è uscito dalla galera.
In questa situazione sempre al limite dell’illegalità, Salvo (
Augusto Zazzaro) riscopre il padre ma soprattutto un mondo diverso da quello ovattato in cui è cresciuto con gli zii.
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Il Ladro di Giorni" prova a cambiare le carte in tavole di un romanzo di formazione dove l’affetto tra padre e figlio supera i pericoli delle azioni malavitose, spesso dettate da una coscienza limitata da una formazione delinquenziale, divertente e affascinante per un ragazzino, poco educativa ma pur sempre in grado di far riaprire un rapporto che sembrava chiuso del tutto.
Riccardo Scamarcio si muove bene in versione
malandrino e
padre fuori allenamento, mai esagerato anche nelle parti più violente e d’azione e capace di creare un bel rapporto vario con il piccolo
Augusto Zazzaro.
Dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma, il film di
Guido Lombardi uscirà al cinema il 6 febbraio con Vision Distribution.
03/02/2020, 11:00
Stefano Amadio