DOC. NELLE TUE MANI - In 4 puntate su Rai1 dal 26 marzo
Autorevole. Sicuro. Impeccabile. Lo vorremmo sempre così il medico che ci cura. E anche se parla una lingua piena di tecnicismi lasciamo che sia lui a governare la nostra vita quando la salute s’incrina. Ma cosa succede se sotto il camice bianco che indossa c’è un uomo che come i suoi malati lotta con il proprio dolore, i propri limiti e le proprie insicurezze?
Questo medico è Andrea Fanti, il protagonista del nuovo medical drama “
DOC. Nelle tue mani”, cui dà corpo e anima Luca Argentero in una serie evento, in quattro prime serate, in onda in prima visione su Rai1 da giovedì 26 marzo 2020. Una produzione Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction. Una serie dai tanti colpi di scena tratta da una vicenda realmente accaduta che vede alla regia Jan Maria Michelini e Ciro Visco e, come autori del soggetto e supervisione alla sceneggiatura, Francesco Arlanch e Viola Rispoli.
A causa di un trauma cerebrale Fanti ha perso la memoria dei suoi ultimi dodici anni e, per la prima volta, si ritrova a essere non più il medico brillante di sempre, ma un semplice paziente. Amputato di molti dei suoi ricordi, precipita in un mondo sconosciuto: famiglia, figli, amici, colleghi, tutti diventano improvvisamente estranei. Anche la sua carriera torna indietro: da primario a meno di uno specializzando. L’ospedale diventa l’unico posto in cui si sente veramente a casa, rappresenta il luogo della rinascita che gli offre l’opportunità di essere un medico nuovo, molto diverso da quello che era stato fino al momento dell’incidente. “DOC. Nelle tue mani” racconta in fondo che siamo tutti pazienti prima o poi e che il caso più importante che il protagonista di questa serie è costretto a risolvere è identico a quello che ognuno di noi affronta ogni giorno quando si domanda: chi sono davvero? qual è il mio posto? Ispirata alla vera storia del dottor Pierdante Piccioni, la serie racconta la malattia come possibilità di nuova occasione, di cambiamento, di sfida. Quando non è grave al punto da mettere in pericolo la vita stessa, forse può essere la strada per la ricerca del senso più profondo dell’esistenza.
25/03/2020, 08:42