NO SIGNAL - Uno spot di CNA-Cinema e Audiovisivo Milano e Lombardia
per sensibilizzare sulla FASE 2 del settore audiovisivo
Protocolli di sicurezza difficilmente definibili e applicabili, set interrotti, luoghi della cultura audiovisiva in cerca di vie alternative, lavoratori e professionisti non inquadrati nelle misure di ammortizzazione standard.
E intanto le “fabbriche dei sogni “sono ferme e molte non sopraviveranno. E con loro migliaia di autori, registi, produttori e tutti quei professionisti che fanno dell’audiovisivo una macchina armoniosa ma complessa e diversificata.
E non è un caso che parta proprio dalla Regione Lombardia questo appello nazionale: “Perché in Lombardia, a differenza di tutti gli altri contesti locali, non sono mai state adottate politiche di valorizzazione e sostegno per questo comparto strategico e men che mai adesso in una situazione di emergenza riconosciuta a livello internazionale” - afferma Franco Bocca Gelsi, produttore milanese di numerosi cult pluripremiati, oggi Presidente e portavoce di CNA Cinema e Audiovisivo Milano e Lombardia, che riunisce imprese e professionisti e comprende le affiliate AIR3 – Associazione Italiana Registi; CPA- Case di Produzione Associate; Doc/IT - Associazione Italiana Documentaristi.
Il peso economico ed occupazionale del settore Cinema e Audiovisivo in Regione Lombardia è di poco inferiore a quello del Lazio. Le attività di produzione audiovisiva e di emissione televisiva in Lombardia si intrecciano inoltre con la pubblicità e i new media, i prodotti multicanale, senza contare le imprese che producono e investono in gaming. Le imprese lombarde sono circa 2.000 e producono un fatturato di oltre 6 miliardi impiegando ben 20.000 addetti.
“Come è possibile che in un periodo in cui l’audiovisivo, inteso come contenuto e non solo contenitore, sta riempiendo gran parte del tempo degli italiani, facendoli ridere, riflettere, sognare, evadere, giocare, nessuno si ponga il problema: ma chi li riempie e chi li riempirà quei contenitori?” - afferma infatti Carlo Sigon, Presidente di Air3, regista e docente, che pone l’accento sulla specificità audiovisiva territoriale lombarda da sempre più articolata rispetto alle usuali categorizzazioni di cinema, televisione, pubblicità e new media. “L’ibridazione e la capacità di sperimentazione di forme creative e produttive in Lombardia – continua Sigon - viene proprio da questo humus, da questa ricchezza territoriale che paradossalmente è più apprezzata a livello internazionale che nazionale. Una ricchezza in grado di soddisfare più palati, più destinatari, più pubblici, più generazioni.
Lontana da pure rivendicazioni localistiche, CNA Cinema e Audiovisivo Milano e Lombardia è portavoce quindi di una lunga filiera che sostanzia e attraversa tutto lo stivale.
CNA Cinema e Audiovisivo Milano e Lombardia, nelle settimane precedenti aveva già lanciato un grido d’allarme sia a mezzo stampa che nelle sedi istituzionali, chiedendo apertamente l’apertura di un tavolo di crisi regionale, non solo come altre regioni hanno fatto ma anche per concertare con il Governo centrale le misure più idonee per ogni settore e ogni specificità territoriale.
“Chi fa il nostro mestiere si sente cittadino del mondo - continua Bocca Gelsi - ma poi fa i conti sulla propria cittadinanza! E noi che abbiamo le nostre imprese in Lombardia, che da decenni è impermeabile alle richieste di un settore che può creare volani pazzeschi e che crea fatturato consistente in regione, in questa emergenza siamo e saremo le vittime certe se le istituzioni non ci ascoltano, specie nella programmazione della FASE 2”.
CNA Cinema e Audiovisivo Milano e Lombardia riunisce imprese e professionisti e comprende anche le affiliate: Associazione AIR3 – Associazione Italiana Registi; CPA- Case di Produzione Associate; Doc/IT, Associazione Italiana Documentaristi.
05/05/2020, 15:21