GIULIETTA REBEGGIANI – Favolacce, dove i bambini non sono amati
Giulietta Rebeggiani è una delle giovani protagoniste di "
Favolacce" l’opera seconda di
fFabio e Damiano D’Innocenzo che ha vinto l’Orso d’Argento per la migliore sceneggiatura alla Berlinale 2020 e quattro Nastri d’Argento tra cui miglior film.
A 13 anni ha già partecipato a diverse produzioni al cinema, in tv e a teatro e studia musical e recitazione presso la MTDA – Accademia di Musica, Teatro, Danza, Cinema e Doppiaggio.
Come nasce la passione per la recitazione?
"Non so dire esattamente come. Mia madre è una pianista e mio papà suona il basso e la chitarra e sin da piccola li ascoltavo e ho avuto da sempre questa passione per il teatro e per la musica. Andavamo spesso a Londra a vedere i musical come “Il fantasma dell’Opera” e “Il re Leone” che mi piacciono moltissimo e ho deciso di seguire i corsi dell’MTDA, l’Accademia che hanno fondato proprio i miei genitori".
Che esperienza è stata quella di “Favolacce”?
"È stata un’esperienza stupenda sin dai provini tutti basati sull’improvvisazione. Prima ci sono stati dei provini – intervista poi il primo vero e proprio è stato con Damiano e Fabio D’Innocenzo durante il quale ho provato con un bambino e dovevamo seguire le indicazioni che man mano ci davano. Fingevamo di dover comunicare a nostro padre la morte della nonna e dovevamo cambiare stati d’animo: dalla tristezza, alla rabbia al pianto e a un certo punto mi hanno anche chiesto di ridere come una pazza. Il secondo provino è stato con Tommaso che interpreta Dennis, mio fratello nel film, e abbiamo provato la scena della bomba. A noi bambini non è stata fatta leggere la sceneggiatura perché anche sul set doveva essere tutto improvvisato in modo che le nostre reazioni fossero più vere. Poi dopo al Festival di Berlino per la presentazione del film è stata un’emozione fortissima: andare a 12 anni a un festival così importante non capita spesso e sono contenta di aver condiviso questa esperienza anche con gli altri bambini del film con i quali è nata una bella amicizia e forse in questi giorni andremo al cinema a rivedere insieme "
Favolacce".
Com’è stato il rapporto con i fratelli D’Innocenzo?
"Damiano era quello che ci dava la carica appena arrivati sul set mentre Fabio ci spiegava le scene più forti. Sono stati sempre carinissimi, hanno sempre scherzato con noi bambini, non sono mai stati severi".
E com’è andata con Elio Germano che nel film interpreta tuo padre?
"Nella scena alla stazione di servizio quando mio padre si arrabbia, urla e picchia Dennis a un certo punto l’inquadratura si sposta su di me che sto piangendo: Elio Germano per aiutarmi a interpretare al meglio quello stato d’animo ha “caricato” ancora di più la sua reazione rabbiosa. Non me lo ha detto esplicitamente ma ho capito che lo ha fatto per darmi una mano".
Cosa hai capito di “Favolacce”?
"Ho capito che le famiglie che agli occhi degli altri appaiono perfette non danno ai bambini ciò di cui hanno veramente bisogno. Nel film l’unico bambino che realmente si salva è Geremia che vive in un camper con un padre (Gabriel Montesi) che ha tanti difetti ma è buono. L’affetto per i bambini nel film non si vede mai, infatti mio padre prende addirittura a calci mio fratello".
Quali sono i tuoi attori e registi di riferimento?
"I D’Innocenzo assolutamente perché sono sempre rimasti molto umili, hanno un loro stile e hanno fatto dei film che rappresentano davvero la realtà. Come attori Elio Germano e Barbara Chichiarelli e come stranieri Julia Roberts e Emma Watson ma ce ne sono tanti altri per poterli nominare tutti".
Nuovi progetti in vista?
"Al momento sto solo facendo dei provini, spero di tornare presto sul set".
15/07/2020, 13:06
Caterina Sabato