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VENEZIA 77 - "Padrenostro", terrore strategico


Presentato al Lido il primo film italiano del concorso internazionale, "Padrenostro" di Claudio Noce con Pierfrancesco Favino.


VENEZIA 77 -
Favino e Garaci in "Padrenostro"
"Liberamente ispirato" alle proprie vicende familiari, "Padrenostro" di Claudio Noce è ambientato nel 1976, anno in cui il padre del regista subì un attentato terroristico. Noce aveva solo un anno e mezzo, ma il senso di paura e di tremenda incertezza che la "strategia del terrore" degli anni di Piombo seppe imporre alle sue vittime (vere e/o potenziali) lo ha vissuto sulla sua pelle, lo ha respirato nei suoi familiari, lo ha imparato a riconoscere.

L'undicenne Valerio del suo film non è "Claudio", ma potrebbe esserlo. Orgogliosamente biondo come il suo eroe, il calciatore della Lazio Luciano Re Cecconi (anche lui vittima della tensione di quel periodo, seppure in modo totalmente diverso), passa le sue giornate in solitudine e cresce nel mito del padre (Pierfrancesco Favino, impegnato anche in fase di produzione del film), un giudice nel mirino dei terroristi, spesso fuori casa e sempre scortato.

Una mattina Valerio è svegliato da alcuni spari di mitragliatrice, e da lì il suo mondo cambia. Ogni movimento diventa sospetto, ogni telefonata potenzialmente nefasta, ogni scampanellata alla porta minacciosa: la situazione non può reggere, il terrore è stato ormai strategicamente scatenato.

La scelta di affidare tutto il racconto al punto di vista parziale del giovane protagonista (bravo Mattia Garaci in un ruolo affatto semplice) è coraggiosa e premiante, concedendo a Noce anche alcune soluzioni registiche intriganti (posizioni di camera non banali, distorsioni...). Quando l'azione si sposta da Roma alla Calabria la narrazione si complica e l'inserimento di un nuovo personaggio (forse) immaginario appesantisce il tutto, senza dare un concreto aiuto alla trama (così come il prologo e l'epilogo, troppo "staccati" dal resto).

Il giudizio complessivo per un film come "Padrenostro" non può essere del tutto positivo, nonostante il coraggio dimostrato e le soluzioni messe in pratica. Dispiace che Noce sia riuscito a sbrogliare gli ostacoli più grossi "cadendo" su quelli più piccoli... Ma è un "pezzo" di racconto che mancava, e se ne sentiva il bisogno.

04/09/2020, 19:30

Carlo Griseri