Note di regia de "Il Legame"
Il legame nasce dal desiderio di realizzare un film horror, genere che mi appassiona da sempre e ormai poco presente nel panorama italiano. Il film approfondisce tematiche universali che riguardano gli affetti e le relazioni familiari in un luogo in cui sopravvivono tradizioni e credenze popolari specifiche. L’idea è stata quella di costruire un film horror utilizzando i classici stilemi del genere all’interno di un contesto di magia e superstizione locale per molti aspetti inedito per lo spettatore.
Di qui la scelta della Puglia, terra in cui sono nato e cresciuto. Territorio denso di ispirazione, dominato da paesaggi rurali e da antiche tradizioni popolari. Sono proprio queste ultime che mi hanno permesso di approfondire una cultura conosciuta solo attraverso i racconti dei più anziani. Partendo dal celebre saggio di antropologia
Sud e Magia di Ernesto De Martino (1959), ho compiuto un viaggio in queste località del Sud avvolte dal misticismo, ritrovandomi immerso in un mondo affascinante ma impenetrabile e probabilmente sconosciuto alla mia generazione: quello della magia cerimoniale e del tarantolismo. Alcune antiche realtà contadine, devote a questi culti cristiano-pagani, praticavano - e forse praticano ancora - preghiere e rituali di sangue con scopi ben precisi: esorcizzare la fame e la miseria e sentimenti ambigui come l’invidia; oppure potevano avere scopi più concreti, come il desiderio di proteggere i propri cari o di conquistare un amore non corrisposto.
La Masciara (una sorta di fattucchiera), la fascinazione (il malocchio), il legamento, la vessazione erano termini utilizzati nella quotidianità da queste persone, che vivevano in un mondo ostile, colmo di contraddizioni e di violenza, e che affidavano la propria vita al culto cerimoniale nella speranza di estirpare il male e guadagnarsi la salvezza. Questi sentimenti così contrastanti e ambivalenti, ma autentici, sono centrali nella mia storia, che cerca di raccontarli in maniera diretta e sincera, ma con lo scopo di intrattenere e incuriosire.
Domenico de Feudis