TOHORROR 20 - Si sdoppia e torna a dicembre
Dopo il rinvio di ottobre, il 20°
TOHorror Fantastic Film Fest pensa al futuro e si sdoppia. Al netto delle incertezze sulla durata delle misure restrittive attualmente in vigore, che dovrebbero cessare il 3 dicembre, il TOHorror andrà in scena in due blocchi distinti. Il “volume 1” si terrà dal 10 al 13 dicembre al Cinema Massimo, mentre le date del “volume 2”, in programma al Cinema Ambrosio, saranno annunciate a breve.
"Chiaramente navighiamo a vista, come tutti, e non siamo incoscienti né ci illudiamo di nulla" - dice il direttore artistico Massimiliano Supporta - ma non avendo mai contemplato l'ipotesi di un'edizione online, dopo lo stop forzato ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato a riorganizzare l'evento, grazie alla disponibilità dei nostri partner e dei distributori dei film. Siamo pronti a occupare ogni spazio (ri)aperto disponibile, appena possibile". Il programma e le info del Vol.1, con la prima parte delle proiezioni recuperate, sarà pubblicato nelle prossime settimane. “Intanto, continua Supporta, abbiamo ritenuto non servisse aspettare di tornare in sala per annunciare i vincitori. Il lavoro delle giurie era già stato finalizzato prima del 28 ottobre e ci sembra giusto rendere noto gli esiti adesso, sia per onorare gli autori coinvolti nei concorsi - e continuare così a promuovere le loro magnifiche opere aspettando di poter vederli finalmente su grande schermo -, sia per ringraziare l'operato degli stessi giurati".
Tutti i Vincitori
Trionfa all’unanimità nel Concorso Lungometraggi "Saint Maud". In precedenza presentato al 44° Toronto International Film Festival, è l’esordio della regista britannica Rose Glass; la sua uscita è stata rimandata più volte nel corso dell’anno, facendo aumentare il passaparola fino a renderlo uno dei film più attesi della stagione, tanto che il prestigioso magazine Sight & Sound gli ha dedicato la copertina del numero di ottobre. Questa la motivazione della giuria, composta dai registi Neil Marshall, Hélène Cattet & Bruno Forzani e dal critico Giulio Sangiorgio: un’opera prima semplicemente stupefacente, non convenzionale, audace, meravigliosamente recitata e ottimamente confezionata, con uno stile e un soggetto capaci di lasciare il segno e di rimanere nel tempo.
Sempre nel Concorso Lungometraggi sono due le Menzioni Speciali assegnate ex aequo: al tedesco "Schlaf" di Michael Venus e all’estone "The Old Man Movie" di Oskar Lehemaa e Mikk Magi, con le seguenti motivazioni: "Schlaf” è una versione eccentrica e perturbante dell’Heimatfilm tedesco, un incubo surrealista tra “Shining” e “Strade perdute”, un film contro le origini antropologiche dell’estrema destra e l’ideologia soffocante del patriarcato. "The Old Man Movie” è invece un film in stop motion tra argilla e stoffa, capace di fare sintesi e sfrenata parodia dei luoghi comuni nazionali e di certo cinema horror e insieme di tenere alta una divertentissima tensione.
Vincitore del Concorso Cortometraggi è il francese "Nouvelle Saveur" di Merryl Roche. La giuria, formata da Barbara Baraldi, Paolo Spaccamonti e Mirko Fascella, ha dato questa motivazione: Un conturbante body horror che lascia un segno…nella carne. La sapiente sottrazione in fase di regia rende questo film un piccolo gioiello di eleganza austera, dove un tema universale come quello della competizione diventa analisi spietata sui nostri tempi.
Menzione Speciale nella categoria Cortometraggi a "La ultima Navidad del Universo" di Adrián Cardona e David Muñoz, con la seguente motivazione: Prendete “Mad Max”, prendete lo splatter estremo dei primi film di Peter Jackson e la follia di Sam Raimi e otterrete uno sgraziato quanto irresistibile Natale apocalittico in salsa spagnola, da cui è totalmente impossibile uscirne indifferenti e non divertiti.
Vincitore del Concorso Animazioni è l'argentino "Pulsión" di Pedro Casavecchia, con questa motivazione, fornita dalla giuria composta da Emiliano Fasano, Giulia Landi e Daniel Cuello: il genere horror esiste da quando esistono i racconti, orali o scritti che siano. Sebbene si sia consolidata nel tempo l’idea dell’horror legato al paranormale, al “mostro di turno”, il genere horror in realtà non è altro che una continua contrapposizione tra bene e male, luci e ombre, soffermandosi in particolare sulla ricerca dell’irrequietezza, dell’inquietudine “della porta accanto” che spesso cerchiamo di nascondere, di non vedere (basti pensare a “Psyco”, che di paranormale non ha nulla). In questo, “Pulsión” centra il bersaglio alla perfezione, in un crescendo di sensazioni inquietanti, di immagini sempre più disturbanti, in stridente contrasto con un’estetica linda e rassicurante, quasi da giocattolo per bambini; infatti, la ricerca grafica e stilistica minuziosa e originale, accompagnata da un altrettanto disturbante sound design, contribuisce ad accrescere la sensazione di irrequietezza quasi fisica nello spettatore. In questo film il mostro non arriva dal mondo degli inferi, il mostro forse alberga in tutti noi, in un modo o nell'altro.
Fra le Animazioni, Menzione Speciale al francese "Empty Places" di Geoffroy de Crécy: un corto animato capace di restituire l'angoscia e la malinconia dei luoghi abbandonati. Concluso poco prima del lockdown, l'opera di De Crécy ci conduce dentro un mondo in cui l'umanità è scomparsa ma brevi loop di animazione mantengono in vita macchine e scene urbane con forza d'inerzia non umana. Il “Clair de Lune” di Debussy accompagna questo tramonto che non ha nulla di romantico ma genera solo inquietudine e un senso profondo di precarietà. Gli uomini, le donne e – per esteso – le idee, l'amore, la vita, la fede, la giustizia, il bene, il male, tutto è provvisorio e transeunte.
Vincitori dei Concorsi Letterari nazionali dedicati a racconti brevi e sceneggiature sono: sul fronte Sceneggiature, "Kill the Pope" di Antonio Zannone, eletto vincitore da Lorenza Ghinelli, Fabrizio Borgio e Daniel Coffaro, con la seguente motivazione: un horror puro, dissacrante, visionario, terribile e ironico. Si appropria di figure e topoi tra i più classici del genere e li manovra senza freni, in una progressione di sangue, violenza e spirito anarchico che lo rende degno della vittoria. Menzione Speciale ex aequo a “Red Buffalo” di Vincenzo Pandolfi e “Salvia Divinorum” di Andrea Dusi. Sul fronte Racconti, "Laggiù in campagna" di Roberto Ciardiello, giudicato vincitore da Paola Barbato, Pasquale Ruju e Davide Mana: Per la capacità di suscitare emozione, favorendo l'immedesimazione del lettore, fino alla sorpresa finale. Una storia breve con un perfetto meccanismo orrifico, che utilizza con economia luoghi e personaggi per suscitare terrore. Anche qui, doppia Menzione Speciale a “L’ultimo mare di stelle” di Francesco Audino e “Quando le luci si spengono” di Alessandro M. Colombo.
11/11/2020, 15:02