Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia di "La Tarantina"


Note di regia di
Chi mi conosce sa che da anni svolgo ricerche sul mondo dei “femminielli” napoletani secondo un’ottica psicologica ed etnografica. Cerco, cioè, di descrivere e lasciare una traccia di un mondo che rappresenta una realtà identitaria tipica del contesto culturale napoletano.
Molti dei suoi personaggi non hanno modificato il loro corpo maschile, ma hanno un aspetto esteriore, una gestualità ed occupazioni tipicamente femminili. Molti di loro praticano come lavoro principale la prostituzione, che nel contesto dove vivono è socialmente riconosciuta ed accettata come attività tipicamente femminile.
Vivono nei Quartieri Spagnoli nei loro bassi e si confondono con gli altri abitanti della zona, con i quali vivono in armonia e con cui condividono la difficoltà a trovare un lavoro. In questo contesto, quindi, poco importa come ci si guadagna da vivere, purché si sia generosi con chi sta intorno.
Tutti i personaggi appaiono ben integrati nel contesto sociale circostante. Appaiono e si sentono come “star” del quartiere e l’autore ce li descrive sottolineando il loro carattere, che appare isterico, teatrale ed imprevedibile. Come tale appaiono simpatici al pubblico.
Sullo sfondo c’è anche gioco della tombola. D’altra parte, non bisogna dimenticare che la tradizione popolare vuole che i femminielli portino fortuna, e come tali siano delegati a distribuire parte di questa peculiare facoltà agli altri nelle riffe, nei giochi o in momenti importanti della vita delle persone, quali matrimoni o battesimi.
Di questo lavoro ideato da Fortunato Calvino, e fortemente voluto anche da me, resterà una traccia indelebile, a cui potranno fare riferimento in futuro ricercatori che vorranno conoscere meglio i protagonisti di questo mondo.

Paolo Valerio