RITA LEVI-MONTALCINI - Intervista alla produttrice Elide Melli
In un momento in cui la Scienza e la Ricerca risultano quanto mai centrali nelle nostre vite, Giovedì 26 Novembre approda in prima serata su Rai1 "
Rita Levi-Montalcini" di Alberto Negrin, il ritratto di una donna che ha consacrato tutta se stessa alla scienza e al progresso dell’umanità, interpretata da Elena Sofia Ricci. Ne abbiamo parlato con
Elide Melli che ha prodotto il film-tv con la sua Cosmo Productions EU, in co-produzione con Rai Fiction.
Tre David di Donatello e tre Nastri d'Argento per una fortunata carriera a cinema al fianco di autori come Avati, Verdone, Özpetek e Sorrentino, e poi ancora una sconfinata lista di successi televisivi e teatrali, per un'attrice che ha saputo attraversare con maestria ruoli e generi molto differenti tra loro. Cosa vi ha spinti verso Elena Sofia Ricci per il ruolo da protagonista, e rispetto alla porzione di vita e carriera della Levi-Montalcini che avete scelto di raccontare, quali elementi della sua recitazione ed eperienza sapevate che sarebbero stati fondamentali?
Dopo aver prodotto almeno dieci film ed una fiction di successo come “Volare” ritengo di essere in grado di valutare le capacità di un attore. La Ricci non è solo una attrice bravissima, ma ha anche una dote che io apprezzo più di tutte, ama il personaggio che interpreta, e pensa solo a quello. Alla fine risulta più vera e convincente di tutte.
La regia è affidata ad Alberto Negrin, che negli anni ha ampiamente esplorato il genere biopic, esaltandolo grazie ad un grande lavoro di ricerca sui personaggi che ha portato sul piccolo schermo, da Perlasca ad Anna Frank, passando per Borsellino e Bartali. Come spesso accade, la reale vicenda umana viene riletta attraverso il filtro della finzione. In questo caso che lavoro è stato fatto dal regista e dagli sceneggiatori?
Ho scelto Negrin nel 2014, e con lui ho avuto un rapporto complesso che alla fine ha portato ad un ottimo risultato. La morale è, come diceva il grande produttore Giovanni Bertolucci, che i registi cattivi alla fine sono i migliori. Massaro, Jannone e Negrin con l'aiuto di Monica Zapelli hanno saputo creare una storia appassionante, quasi un thriller, raccontando episodi veri della vita della grande scienziata che io ho personalmente conosciuto in più occasioni, l’ultima della quali a cena dal produttore Haggiag.Era una donna forte, simpatica e molto ironica.
Il film-tv arriva in un anno in cui, a causa della pandemia per Covid-19, i ricercatori hanno finalmente ritrovato una centralità nel dibattito culturale e mediatico. Come mai la divulgazione scientifica fa così poca notizia e ha spesso difficoltà a trovare degli spazi, e quanto il cinema e la fiction possono aiutarla diffondendo storie come quelle di Rita Levi-Montalcini?
La cultura, la conoscenza dei grandi della storia, le conquiste scientifiche devono essere raccontate in modo tale che la gente, gli spettatori ne siano attratti. La noia è nemica di tutto e oggi la concorrenza è spietata. Cinema e fiction possono aiutare la società, il mondo, ma devono essere fatti bene e con amore.
Qual'è la tipologia di spettatore che avete pensato in fase di produzione, e a quali fasce di età vi piacerebbe arrivare con una storia così importante?
La Montalcini è un patrimonio di tutti, vecchi e giovani , i primi perché devono ripercorrerne la crescita ed i secondi perché devono imparare cos’è l’impegno, cos’è la responsabilità e cos’è il coraggio.23/11/2020, 07:16
Antonio Capellupo