EZIO GREGGIO - "Felicissimo per il successo del mio dvd!"
Uscito in dvd a fine gennaio con grandissimi riscontri, "
Il silenzio dei prosciutti" (datato 1994) ha riportato gli anni hollywoodiani di
Ezio Greggio al centro delle cronache cinematografiche.
Greggio, erano anni che un gruppo di fan chiedeva l'uscita del film per l'home video ma quel titolo rimaneva “invisibile”: come mai?
«Ammetto che non so spiegare come mai sia rimasto fuori dalla distribuzione in dvd e sulle piattaforme per così tanto tempo! E' sicuramente il mio film per cui ho più fan nel mondo, è stato distribuito ovunque e da tempo anche all'estero ne chiedevano l'uscita. Con Mustang abbiamo preso la palla al balzo e realizzato un'edizione speciale in cui tra i contenuti extra c'è anche una mia intervista in cui racconto il dietro le quinte del film. Il successo è esploso all'improvviso, è andato esaurito su molti siti e si sta già preparando il blu-ray in alta definizione, che è già uscito sul mercato in Germania e sta andando benissimo».
Cosa la colpisce di più di questi risultati?
«Devo ammettere che confidavo in buoni riscontri, i fan del film sono tanti anche se sono passati 27 anni quasi dalla sua uscita al cinema. Ma la cosa fantastica è che tanti ragazzi lo hanno scoperto adesso e mi scrivono, si è creato un passaparola anche con le nuove generazioni che stanno trasformando “Il silenzio dei prosciutti” in un cult classico».
Cosa ricorda di quegli anni a Hollywood insieme a tanti personaggi del grande cinema?
«Nella mia testa è come se fosse l'altro ieri, una settimana fa, è un quarto di secolo che è davvero volato: per molto tempo Los Angeles è stata come una seconda casa per me, ci andavo molto spesso e negli anni ho conosciuto molti attori, tanti si ricordavano di me dalle loro visite in Italia, mi avevano visto in televisione. Quello con cui ho legato di più è stato certamente Mel Brooks, da cui sono stato spesso ospitato: ricordo le splendide serate con lui e con sua moglie, l'attrice Anne Bancroft, che aveva origini italiane. Una fetta importante della mia vita l'ho trascorsa con loro, un periodo splendido in cui ho conosciuto tantissimi attori e registi».
Conoscenze che sono poi tornate “utili” quando avete realizzato il film.
«Esatto: pensi che “Il silenzio dei prosciutti” è entrato nel guinness dei primati come il film con il più alto numero di registi-attori riuniti in un solo progetto. Oltre a me e a Mel appariono infatti nel cast Joe Dante, John Carpenter, Dom De Louise, John Landis, Jeff Celentano e John Astin. Ma ci sono anche grandi attori come i premi Oscar Shelley Winters e Martin Balsam, Billy Zane e uno spassoso Dom DeLuise nei panni di una versione ironica di Hannibal Lecter».
Come le era venuta l'idea della storia?
«L'idea di base era quella di unire con ironia la trama di “Psycho” e quella de “Il silenzio degli innocenti”, inserendo poi tanti spunti di parodia da grandi classici hollywoodiani, come “Basic instinct” a tantissimi altri. Fu molto apprezzato dal pubblico, anche negli Stati Uniti dove è anche uscito un libro speciale pieno di foto e aneddoti dal set, giunto alla seconda o terza riedizione: presto dovrebbe arrivare anche in Italia».
“Il silenzio dei prosciutti” fu solo il primo di una serie di lavori a Hollywood.
«Ho girato altri due film come regista, “Svitati” e “Killer per caso”, che usciranno anche loro in dvd tra fine febbraio e marzo. Ma ho recitato anche in “Dracula morto e contento” di Mel Brooks, ho fatto un film con Leslie Nielsen in Canada. Esperienze magnifiche: ho ancora un bellissimo rapporto con Mel, che poverino a causa della sua salute e del Covid è da più di un anno recluso in casa sua...».
Questo successo e il nuovo pubblico raggiunto le mette voglia di tornare a dirigere?
«Mai dire mai, come diceva James Bond: nel 2011 ho girato un nuovo film, “Box Office 3D”, che venne presentato a Venezia e fu il maggiore successo di pubblico tra i titoli di quella edizione. Ammetto che di idee ce ne sono, stiamo progettando un nuovo film tra commedia e dramma che potrebbe essere il mio prossimo progetto».
Intanto la tv e poi la nuova edizione del suo festival della commedia a Monte-Carlo.
«Continuerò con Striscia la Notizia, che conduco da 33 anni. Poi si torna al lavoro sul festival, che nel 2020 dopo due rinvii siamo riusciti a svolgere a ottobre, con il pubblico e con tutte le misure di sicurezza: è andato tutto bene, dovrebbe essere un messaggio per il Governo italiano che ha pensato solo a chiudere tutto e sta ammazzando il settore della cultura. Noi non ci siamo fermati e dal 31 maggio inizierà l'edizione numero 18: è ancora presto per sapere ospiti e film, ma saranno grandi nomi come sempre. Quando 18 anni fa presentai l'idea al grande Mario Monicelli quasi si commosse, i festival avevano sempre snobbato chi faceva ridere. Da allora tante conquiste le abbiamo ottenute, ora anche i grandi premi in Italia considerano le commedie e ne sono orgoglioso: abbiamo fatto tanta strada in questi anni».
14/02/2021, 08:33
Carlo Griseri