Note di regia di "Zero"
ZERO è stata un’esperienza entusiasmante.
È una serie che racconta un mondo “invisibile” eppure presente, quotidiano. Con un rider, un ragazzo di seconda generazione, come protagonista.
È il primo passo verso un universo più ampio, verso un futuro di inclusione e valorizzazione della differenza.
Il confronto con Antonio Dikele Distefano e con i ragazzi protagonisti, Giuseppe Dave Seke, Dylan Magon, Daniela Scattolin, Haroun Fall, Virginia Diop, Madior Fall e Beatrice Grannò, è stato fonte continua di ispirazione, di costruzione, di condivisione di un mondo.
La regia si è messa a servizio del racconto e ha fatto squadra per esplorare un linguaggio contemporaneo e accessibile alle nuove generazioni e rendere giustizia a una storia che è soprattutto storia di personaggi.
Tridimensionali, vibranti, ragazzi irresistibili in cui tutti possono riconoscersi e identificarsi.
Netflix ci ha offerto non solo l’opportunità di lavorare su tematiche di inclusione con un approccio fresco e inedito, ma la diversità è un tratto fondamentale anche nella scelta del team di regia.
Ognuno di noi viene da un mondo e rappresenta la propria unicità.
Abbiamo tutti già affrontato temi che parlavano di inclusione, multiculturalità, diversità di genere, ma qui abbiamo lavorato insieme all’interno di un progetto comune, condiviso e soprattutto pionieristico, nuovo.
La collaborazione tra di noi, la comunicazione, lo scambio, sono stati continui. E ognuno di noi l’ha sentito come un privilegio.
Siamo
Paola Randi, Mohamed Hossameldin,
Margherita Ferri,
Ivan Silvestrini.
Registi di Zero.
E siamo orgogliosi di far parte di questa storia.