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BERGAMO FILM MEETING 39 - Ghost tropic


BERGAMO FILM MEETING 39 - Ghost tropic
Presentato, nella sezione mostra concorso “Ghost tropic”, di Bas Devos, regista belga.

Si ride nell’incipit del film e di gusto, quando il regista Devos introduce la protagonista del film, interpretata in modo eccezionale dall’attrice di teatro francese Saadia Bentaïeb nel suo primo ruolo da protagonista al cinema. Khadija, una donna delle pulizie del Maghreb sulla cinquantina, assieme ai suoi colleghi di lavoro si stanno godendo una pausa caffè/tè e si raccontano delle storie.

E' stato detto qualcosa di divertente, e la gioia è condivisa in questa comunità di persone di varie origini etniche, all'interno di questa metropoli europea (Bruxelles) di medie dimensioni che tutto sembra tranne un inferno che era stato negli attentati terroristici del marzo 2016. Finito il turno serale Khadija si dirige verso la metropolitana per tornare a casa. Si addormenta e si sveglia al capolinea, molto lontano da casa, praticamente all'altra estremità della città. Poiché era l'ultimo treno, non ha altra scelta che iniziare a camminare, nell'ignoto, nella notte. Alla fine Khadija torna a casa, sana e salva. Qui, è il viaggio, e non la destinazione, che conta.

Mentre attraversa una città fredda e gelata, incontra un gran numero di persone di mezzi, etnie e classi diverse, che si rivelano tutti umani, in un senso molto buono e di viva prossimità. Una guardia di sicurezza lascia Khadija entrare in un centro commerciale chiuso per prelevare all'ATM dei soldi per un taxi (ma i suoi fondi sono insufficienti), la giovane cassiera di un negozio di alimentari notturno le offre un passaggio, un uomo ricco di un quartiere le offre un lavoro (in una scena dalle molteplici letture…) e un senzatetto la porta a rimandare la soluzione dei suoi problemi per offrire aiuto. Scorge anche un membro della sua famiglia, ma decide di non farsi riconoscere. E questa è la storia: gli incontri, l'apertura, la mancanza di paura, la speranza per il futuro, il tutto visto attraverso gli occhi di una donna delle pulizie mite con una grande integrità e con la capacità del regista di scorgere la felicità laddove gli altri vedono l'inferno.

Un poetico racconto di una “donna di Bruxelles” come quelle che si incontrano a La Cité, a Molenbeek o in metropolitana. Attraverso il suo ritratto, il regista è riuscito a parlare di una generazione di donne spesso e troppo dimenticate.

29/04/2021, 08:25

Luca Corbellini