ISCHIA FILM FESTIVAL 19 - Al via con D’Alatri
e con la lingua dei "matti"
Per rispondere al desiderio represso di fruizione collettiva e condivisa, per accelerare l’auspicato ritorno alla normalità, per tornare a raccontare quel sottile filo rosso che, da sempre, lega il grande cinema alla suggestione dei luoghi. Torna, a partire da sabato 26 giugno, l’Ischia Film Festival, che celebra la sua diciannovesima edizione segnando lo storico ritorno in presenza dei grandi eventi internazionali dopo la lunga interruzione per la pandemia. Proiezioni al chiaro di luna nelle tre location del Castello aragonese, una lunga scia di ospiti (tra i quali Oliver Stone, Alexander Sokurov e Allan Starski) e, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid, una grande festa dello spettacolo, che – come spiega il patron Michelangelo Messina - “vuole significare un importante segnale di ripartenza per un settore profondamente scosso dall’inattività forzata degli ultimi mesi e, in generale, per l’intero Paese, che riparte con ottimismo dopo la pandemia”.
Si parte nel segno del grande cinema di approfondimento culturale, nella lunga tradizione del festival: della regista bosniaca Jasmila Žbanić il film con il quale si apre il sipario, alle 20.30 in Piazza d’Armi. Si intitola “Quo vadis, aida?” e tratteggia il tema, delicatissimo, di uno dei grandi massacri etnici della complessa contemporaneità.
Ma il giorno d’apertura è dedicato anche ad Alessandro D’Alatri, che nella cornice della Cattedrale dell’Assunta riceverà il premio Plinius Award per la serie “Il commissario Ricciardi”, girata in Campania e introdurrà la proiezione di “Oplontis”, un corto d’autore girato proprio negli scavi di Oplonti (nel cast l’attrice Fabiana Fazio nei panni di Poppea, Raffaele Ausiello in quelli di Nerone ed Adriano nel ruolo di un dispettoso Amore). Il Plinius Award è stato assegnato negli anni, tra gli altri, a Ron Howard, Walter Veltroni, Mario Monicelli, Paolo Villaggio e Rocco Papaleo.
Il regista Rocco Ricciardulli e l’attrice Gaia Bermani Amaral presenteranno, alle 23, il film “L’ultimo paradiso” (con Riccardo Scamarcio), che racconta la lotta di un contadino, nell’Italia degli anni ’50, per ottenere migliori condizioni di lavoro. Anteprima assoluta è “Frammenti”, che – con la regia di Boris Molinaro – racconta, in concorso nella sezione “Scenari campani”, la vita di tre ischitani (ore 21.40, Cattedrale dell’Assunta). A seguire, altra anteprima assoluta con il docufilm “Al lupo cattivo”, un viaggio tra immagini di diversi media che – in ricordo del professore Sergio Piro - ricostruisce il percorso che ha portato al riscatto della “lingua dei matti” e alla legge Basaglia. Le registe Chiara Tarfano e Ilaria Luperini. Il progetto è stato realizzato con la partecipazione della Regione Campania, dei Comuni di Napoli, Palma Campania (città di nascita dello psichiatra), Nocera Inferiore e Superiore (dove sono state girate alcune scene), nonché della fondazione CeRPS (Centro Ricerche sulla Psichiatria e le Scienze Umane) con sede a Nocera Inferiore, proprio nell’ex ospedale psichiatrico, di cui cura l’archivio storico.
La programmazione della terrazza della Casa del Sole, terza location sul Castello, si apre invece ”Sic est”, che – con la regia di Flavio Ricci – racconta di un gruppo di ragazzi provenienti dai quartieri periferici di Napoli che vorrebbero essere guardati e considerati diversamente dal resto del mondo (in concorso nella sezione Scenari Campani). A seguire “Al-sit” tratteggia la storia, ambientata in Sudan, di una giovane ragazzina che non può scegliere del proprio futuro perché vittima delle decisioni della sua famiglia. Infine l’anteprima italiana di “Hakamada – the longest-held man in deathrow”, con la regia di Louis Dai, denuncia i difetti del sistema giudiziario penale giapponese attraverso la storia del condannato a morte Iwao Hakamada.
25/06/2021, 16:34