Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia di "War is Over"


Note di regia di
La SOFFERENZA è diventata ormai un ingrediente imprescindibile nella cronaca del quotidiano, sui media, attraverso immagini e parole che raccontano la realtà in una maniera quasi univoca.

Lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle: i campi profughi che abbiamo visitato nell'immediato dopoguerra con l'Isis, somigliavano ad una specie di tristi ‘supermercati di tragedie’, dove per pochi dollari potevi trovare persone in stato di estrema necessità, disponibili a raccontarti le loro tragedie.

Ma c'era un netto divario tra questo tipo di racconto, costruito ad uso e consumo del mondo occidentale, e la realtà che emergeva attorno a noi, nei mille gesti semplici delle persone attorno a noi. Tutti alla ricerca di una vita finalmente normale.

Si percepiva un'energia, un'euforia quasi irrazionale, che a dispetto della situazione difficile, festeggiava ogni giorno il ritorno a poter pensare un futuro, a poter sognare una vita migliore.

Noi abbiamo deciso di raccontare questa energia, questa spasmodica voglia di normalità, lontano dallo storytelling mainstream, dalle solite immagini di guerra. Abbiamo cercato di capire cosa succede se ci si pone l'intento di andare, con stile e contenuti, nella direzione opposta a tutte le ‘breaking news’.

Le nostre regole artistiche sono state: nessuna enfasi musicale, nessuna situazione drammatica, nessuna intervista forzata. Tutti elementi narrativi a cui, come spettatori occidentali, siamo abituati.

War Is Over invita lo spettatore a fermarsi, semplicemente a seguire il respiro sorprendente della vita che resiste e rinasce. Un viaggio immersivo, quasi un racconto in ‘Realtà Virtruale’, che porti gli spettatori in quei luoghi, in quel momento, e provi a far percepire cosa tutto ciò significhi.

Cosa faresti se fossi lì?

Stefano Obino