Note di regia di "I am not a legend"
I Am Not Legend nasce dalla volontà di dare un seguito a NYsferatu - Symphony of a Century, il mio primo film animato che, inizialmente, prendeva piede da una riflessione sul disegno e sulla sua essenzialità nel ricondurre ogni cosa ai minimi termini per poterla quindi comprendere più facilmente. Col secondo film volevo condurre all’estremo quest’idea, riportando il tutto al foglio bianco. Da qui il passaggio dalla matita alla ‘gomma’, o meglio alla pittura bianca, che ‘cancella’ man mano i personaggi ed il film stesso. La scelta di reinterpretare un classico come La notte dei morti viventi di George Romero è stata quasi naturale ed automatica: è un film che, a livello simbolico, come il Nosferatu di Murnau, si presta a dozzine di letture diverse ed è una perfetta metafora del suo tempo. Ho cercato semplicemente di traslarlo, travasarlo nel nostro immaginario quotidiano dove tutto viene cancellato, copiato e ricancellato in continuazione. A livello tecnico, dopo aver editato il film ho esportato tutti 9 frames per ogni secondo del film originale, stampandoli in formato A4, sui quali, coi miei assistenti, sono intervenuto dipingendo di bianco ogni zombie presente nel film di Romero. In totale sono state utilizzate quasi 100.000 tavole che, una volta scansionate e montate, hanno dato vita a I Am Not Legend. Per quanto riguarda l'idea stessa di cancellazione, invece, le influenze maggiori arrivano dal mondo dell'arte, senz'altro da William Kentridge, da Robert Rauschenberg (col suo Erased de Kooning Drawing), dalla serie Everything Will Be Taken Away di Adrian Piper sino alle Marilyn cancellate di Stefano Arienti e, naturalmente, a La Jena più ne ha più ne vuole, il progetto di film cancellato di Emilio Isgrò. Questo è però solo il lato plastico della cancellazione, che a livello semantico avviene anche attraverso la modifica totale della sceneggiatura originale di Romero: i miei personaggi parlano solo attraverso celebri citazioni da film, libri e canzoni. In pratica sono dei profili Instagram o delle bacheche di Facebook viventi... E così, per scrivere i dialoghi ho lasciato che fosse il mainstream a guidarmi, cercando ed incastrando tutte quelle citazioni che fossero immediatamente riconoscibili ai più, attingendo al cinema d’intrattenimento e al mondo della musica leggera, ma anche grandi classici, variando da Dostoevskij a Fantozzi, da Italo Calvino e Primo Levi, dalle Tartarughe Ninja a i Flintstones, da Sartre e Kubrick a Terminator e ai No Doubt, sino ad una serie di citazioni da E Johnny prese il fucile di Dalton Trumbo, un romanzo (e un film) che scorre sotterraneo in entrambi i miei due film animati.
Andrea Mastrovito