YAYA E LENNIE - The Walking Liberty di Alessandro Rak
In un futuro distopico il mondo come lo conosciamo oggi non esiste più, la natura si è ripresa il pianeta diventato una giungla. “L’Istituzione” è una società che cerca di ripristinare l’ordine costituito costringendo il popolo libero a rispettare le sue leggi. Ma non tutti sono disposti a farlo, i dissidenti stanno preparando una rivoluzione mentre gli indigeni sono braccati dai soldati dell’
Istituzione che rapisce i bambini per formarli secondo le proprie regole.
Yaya e Lennie, una ragazza dal carattere indomito e un giovane uomo alto più di due metri affetto da un ritardo mentale, sono due spiriti liberi che vagano per la giungla cercando in tutti i modi di mantenere la loro indipendenza e di non cadere prigionieri di uno Stato che vuole solo sfruttarli.
"
Yaya e Lennie – The Walking Liberty" di
Alessandro Rak ("Gatta Cenerentola") è una favola post-apocalittica ambientata in una Campania ormai irriconoscibile ma che si intuisce dall’accento dei suoi protagonisti, un linguaggio che rimane l’unica cosa identificabile di un’epoca e una civiltà ormai dimenticate. Sprazzi del passato si ritrovano anche in oggetti che sono solo muti testimoni: come un televisore o una cucina accessoriata, il poster dei “400 colpi” o un robotino molto in voga tra gli adolescenti negli anni ’90.
In un mondo in cui la natura si è ribellata ai soprusi degli umani vige uno stato perenne di guerra, un’era senza certezza in cui c’è il controllo serrato da parte del potere delle vite dei più deboli, che si impossessa dei loro figli per farne buoni soldatini. Come già tanti film distopici hanno fatto anche "
Yaya e Lennie" ci racconta il nostro pianeta in un futuro poi non tanto lontano affrontando la tematica ambientalista, ormai sempre più attuale e urgente, attraverso le vicende dei due protagonisti “nati alla fine del mondo” la cui unica ricchezza è l’amicizia, grazie alla quale riescono a superare ogni ostacolo.
Poetica e suggestiva la favola di Yaya e Lennie, con le sue belle e sofisticate animazioni in 3D, mostra con un pizzico di umorismo la plausibile parabola del nostro pianeta nella quale gli uomini anche dopo una catastrofe continuano a fare gli stessi errori, e la storia ce lo insegna, insensibili ai valori della fratellanza e della pace, assoggettati a un potere che li divide, come viene chiaramente esplicato durante la significativa sequenza in cui viene proiettato il discorso finale de "
Il Grande Dittatore" di
Charlie Chaplin quando le sue emozionanti parole non suscitano più niente ma vengono considerate solo “roba” antica.
02/11/2021, 10:58
Caterina Sabato