TRIESTE FILM FESTIVAL 33 - Fuori concorso
"Bosnia Express". Dal 1 febbraio in sala
Viene presentato martedì 25 gennaio 2022 al Trieste Film Festival, tra i documentari Fuori Concorso, in occasione dell’uscita nei cinema dal 1 febbraio con Luce Cinecittà, "
Bosnia Express", il film diretto da Massimo D’Orzi, prodotto da Loups Garoux e Il Gigante in associazione con Luce-Cinecittà, che a trent’anni dall’inizio delle guerre nella ex-Jugoslavia restituisce con testimonianze visive cariche di forza poetica, storie, luoghi, voci, tragedie e rinascite di terre che hanno visto e vissuto il più recente grave fatto di armi del nostro continente. Quella guerra vicinissima a noi e che rapidamente è stata relegata a fatto storico passato, mentre è anche da quei fatti e quelle storie che nasce l’Europa che vorremmo unita, e che per le stesse ragioni che causarono la guerra troviamo spesso divisa.
Avidità di potere, fanatismi religiosi, volontà politiche travestite da valori e tradizioni, sono raccontati nel film, ma non direttamente e cronachisticamente. Al centro del film sta invece la vita dove pareva non ci fosse più che morte: protagoniste sono le donne, le prime vittime dei conflitti, qui invece al centro di espressioni vitali, artistiche; di tante musiche, canti, danze, teatro, immagini di cinema. Nessuna guerra ha un volto di donna ci dice il film, mentre assistiamo a una vita che riprende piano, con sofferenza e dignità, il suo posto in città che si chiamano Sarajevo, Srebrenica, Mostar, e quasi come sottofondo ci arrivano i nomi di fuoco di Milosevic, Mladic, Tudjman… E ancora dalla voce delle immagini sappiamo che la vera immagine di una guerra, quella che più ferisce, non è la morte, ma la vita. Bosnia Express ce lo conferma appieno, quando vediamo volti magnifici di donne unite in un coro presso la stazione di Tuzla, giovani ballerine classiche, gruppi punk-rock che cantano un’indipendenza su paesaggi meravigliosi che la Storia ha voluto far crollare.
Il film indaga sotterraneamente le cause, e la sua più profonda denuncia è che in questi luoghi non smette di brillare un’inesausta bellezza.
21/01/2022, 15:17
Marcello Casalino