JANE CAMPION IL POTERE DEL RACCONTO - Dall'8
al 20 febbraio alla Cineteca Milano MIC
Jane Campion (Wellington, 1954) già dai primi cortometraggi si fa notare per l’abilità nel narrare storie audaci tramite la macchina da presa, come in A Girl’s Own Story (1984), incentrato sul passaggio alla vita adulta di tre ragazze nell’Australia degli anni ’60. Con Sweetie (1989), ritratto di due sorelle cresciute in una famiglia disfunzionale, Jane Campion debutta alla regia per il grande schermo. Attratta da personaggi femminili sfaccettati e complessi, la storia vera della scrittrice Janet Frame diventa, sotto il suo sguardo, il film Un angelo alla mia tavola (1990), vincitore del Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il 1993 è l’anno della consacrazione per la regista neozelandese: esce infatti Lezioni di piano, ritratto di una donna capace di comunicare i propri turbamenti interni solo tramite la figlia e un pianoforte. Il film vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes, mentre Jane Campion riceve l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale, oltre alla nomina per la migliore regia. I film successivi sono costellati da altre grandi protagoniste: un’ereditiera imprigionata dall’amore in Ritratto di signora (1996), una ragazza folgorata da una setta indiana in Holy Smoke – Fuoco sacro (1999), un’insegnante coinvolta in una serie di omicidi in In the Cut (2003). Dopo i cortometraggi The Water Diary (2006) e The Lady Bug, quest’ultimo incluso nel film collettivo Chacun son cinéma (2007), la regista dedica il film Bright Star (2009) agli ultimi anni di vita del poeta John Keats. Ad un’incursione televisiva con la serie Top of the Lake – Il mistero del lago (2013-2017), segue il ritorno di Jane Campion al grande schermo con la storia di un rude cowboy nel dramma western Il potere del cane (2021), premiato come miglior regia all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e vincitore di tre Golden Globes.
21/01/2022, 15:51
Luca Marchese