BERLINALE 72 - "Una Femmina" nella sezione Panorama
Un racconto di ‘ndrangheta, una tragedia ma anche un racconto di speranza. La storia di Rosa, di sua madre, donna ribelle “suicidata” con l’acido dai familiari, e di sua nonna, attaccata alle tradizioni e a quel codice d’onore che mette anche i familiari al secondo posto.
Il film di
Francesco Costabile fa una panoramica cruda e spietata della malavita calabrese e delle radici, inconcepibili per qualsiasi essere civile, che stringono a terra ogni individuo che ne faccia parte. Prime fra tutte, le donne incatenate a dei valori che le costringono a subire ogni tipo di sopruso, elementi importanti per la gestione della casa e complici obbligate, silenziose e vittime della violenta macchina messa in piedi per fare soldi e gestire il potere.
"
Una Femmina" è la storia di Rosa una ragazza che prende coscienza della sua insostenibile situazione e si ribella per evitare di continuare a sostenerla. Ma la strada è tutta in salita e non bastano i gesti spontanei; Rosa è costretta a mettere in piedi una strategia complicata e dolorosa, tra azione e memoria, illuminata dalla luce blu delle auto della polizia.
Lina Siciliano è un’interprete eccellente, debuttante, calabrese lei stessa, in grado si trasmettere il disagio, senza mai andare sopra le righe, ma anche la voglia di riscatto e di giustizia, nel tentativo di riportare i propri sentimenti davanti agli interessi.
Francesco Costabile, anche lui calabrese, riesce a capire e ad entrare nei meccanismi di un sistema sociale e malavitoso incomprensibile ai nostri occhi, girando in modo asciutto, senza indugiare su estetismi che mancano evidentemente proprio agli ambienti e ai personaggi del film.
13/02/2022, 22:31
Stefano Amadio