LE OTTO MONTAGNE - A Cannes in anteprima mondiale
Tratto dal romanzo di
Paolo Cognetti, edito da Einaudi e vincitore del Premio Strega nel 2017, “Le otto montagne” è interpretato da
Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi ed Elena Lietti, e narra la storia dell'amicizia tra due uomini, che si conoscono da ragazzi e si ritrovano più avanti nella vita, e del loro rapporto con la montagna.
Un risultato più che lusinghiero per la
Film Commission Vallée d’Aoste che ha creduto nel progetto fin dall’inizio e si è messa a disposizione per favorirne la realizzazione. Sullo sfondo si avverte la grande passione per il territorio dimostrata fin dai primi sopralluoghi dai due registi. Catturati dalla bellezza della regione e dall’accoglienza dei locali e delle Istituzioni, per un anno
Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch hanno vissuto quei luoghi, cogliendone appieno l’essenza: ogni singolo scorcio è stato esplorato per trovare le location più adatte. Consulente d’eccezione, Paolo Cognetti ha contribuito anche alla stesura dei testi e ha fatto da tramite con la comunità per far conoscere al meglio il territorio, quelle montagne del cuore dove lui stesso ha scelto di ambientare il suo romanzo.
Con la partecipazione del film a questo fondamentale appuntamento per il cinema internazionale, la Valle d’Aosta potrà sfoggiare tutta la sua bellezza, in un’occasione di prestigio assoluto.
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Abbiamo creduto moltissimo in questo film che rappresenta tutto ciò che un film commissioner può auspicare: altissima qualità artistica e produttiva, interpreti di primo piano, un regista già candidato all’Oscar, un soggetto affascinante tratto da un romanzo di grandissimo successo per una storia in cui il territorio della Valle d’Aosta assume il ruolo di personaggio, fondamentale ai fini della narrazione e rappresentato con grande rispetto ed estrema fedeltà, con il chiaro intento di restituire la cultura e il paesaggio montano della Valle – spiega la direttrice di Film Commission Vallée d’Aoste
Alessandra Miletto-
Oltre a ciò non possiamo tralasciare il consistente impiego di maestranze e servizi sul territorio e azioni tangibili e durature che rimarranno a beneficio di tutta la comunità. Siamo onorati ed orgogliosi di aver supportato e seguito da vicino il film in tutte le sue fasi, dai lunghi mesi di sopralluoghi fino alla fine delle riprese, riscontrando la cura e l’impegno che hanno contraddistinto il lavoro della produzione e la grande disponibilità della comunità di Brusson e della Val d'Ayas e di tutti i soggetti coinvolti. Uno dei compiti della Film Commission Vallée d’Aoste è cercare di attirare nella nostra regione il più alto numero di produzioni audiovisive, poiché ogni produzione che gira sul nostro sul territorio porta benefici a vario livello: promozionale, economico, culturale, occupazionale. Lo facciamo fornendo un’efficace assistenza logistica e attraverso il sostegno economico del nostro Film Fund. Grazie al potenziamento della nostra fondazione voluto dall’amministrazione regionale e alla collaborazione sempre fattiva con le istituzioni, i comuni e i territori coinvolti, questo lavoro sta dando risultati evidenti e tangibili, con una crescita esponenziale di produzioni sul nostro territorio. La presenza de “Le otto montagne” in concorso al Festival di Cannes è quindi il coronamento del lavoro di tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del film e che sentiamo anche un po’ nostro e della Valle d’Aosta intera, che potrà approfittare di una vetrina internazionale di enorme valore, godendo di un’ulteriore valorizzazione quando il film arriverà nelle sale”.
Buona parte delle riprese del film si sono svolte a Graines, frazione del Comune di Brusson (Val d’Ayas) e nel suo Museo.
In cambio dell’uso degli spazi, la produzione cinematografica ha fatto realizzare interventi di consolidamento e di restauro, eseguiti nel rispetto delle norme di tutela paesaggistica e impiegando artigiani e ditte locali, gli unici in grado di operare nel rispetto della tradizione. Un impegno dunque che va ben oltre l’allestimento di set convenzionali, con scenografie realizzate per l’occasione e poi rimosse. Un effetto significativo della presenza di una importante produzione cinematografica o televisiva sul territorio rimane la ricaduta sul piano turistico e sull’ospitalità delle strutture ricettive. In varie occasioni le troupe sono state infatti risorsa fondamentale, garantendo presenze continuative (anche di più settimane), quando il turismo era in difficoltà.
In certi casi le troupe che si avvicendano in Valle d’Aosta raggiungono i 60-70 componenti, con maestranze qualificate, in parte provenienti dalla Regione. Un’occasione quindi anche per le numerose figure professionali qualificate attive sul territorio valdostano, tra cui location manager, fonici, scenografi, costumisti e assistenti alla produzione.
23/04/2022, 18:20