Fondazione Fare Cinema
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locandina di "Le Otto Montagne"

Le Otto Montagne


Regia: Felix van Groeningen, Charlotte Vandermeersch
Anno di produzione: 2022
Durata: 141’
Tipologia: lungometraggio
Genere: drammatico
Paese: Italia/Belgio
Produzione: Wildside, Menuetto, Rufus Film, Pyramide Productions, Vision Distribution; in collaborazione con Elastic, Sky Cinema
Distributore: Vision Distribution
Data di uscita: 22/12/2022
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa: Ufficio Stampa Vision Distribution / Marinella Di Rosa / Rosa Esposito / Daniela D'Antonio / Federica Ceraolo
Vendite Estere: Vision Distribution
Titolo originale: Le Otto Montagne
Altri titoli: The Eight Mountains

Recensioni di :
- LE OTTO MONTAGNE - Marinelli e Borghi: Amici, Fratelli

Sinossi: “Le Otto Montagne” racconta la storia di un’amicizia. Un’amicizia nata tra due bambini che, divenuti uomini, cercano di prendere le distanze dalla strada intrapresa dai loro padri ma, per le vicissitudini e le scelte che si trovano ad affrontare, finiscono sempre per tornare sulla via di casa. Pietro è un ragazzino di città, Bruno è l’ultimo bambino di uno sperduto villaggio di montagna. Negli anni, Bruno rimane fedele alle sue montagne, mentre Pietro è quello che va e viene. Il loro incontro li porterà a sperimentare l’amore e la perdita, riconducendo ciascuno alle proprie origini e facendo sì che i loro destini si compiano, mentre i due scopriranno cosa significa essere amici per sempre.

Sito Web: http://

Ambientazione: Valle d'Aosta, Italia

"Le Otto Montagne" è stato sostenuto da:
MIBACT
Regione Autonoma Valle d'Aosta
Film Commission Regione Valle d'Aosta - Film Commission Valleee d'Aoste


Libro sul film "Le Otto Montagne":
"Le Otto Montagne"
di Paolo Cognetti, 208 pp, Einaudi, collana Supercoralli, 2016
Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po' scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l'orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo "chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l'accesso" ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E li, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, "la cosa più simile a un'educazione che abbia ricevuto da lui". Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito più vero: "Eccola li, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino". Un'eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno.
prezzo di copertina: 18,50


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