Note di regia di "The Iron Pope"
Come restituire la modernità di un personaggio come Sisto V? Felice Peretti per i suoi coevi sarà risultato difficile da decifrare e in questo senso il film ha l’intenzione di riportare stilisticamente il carattere di questa indecifrabilità. Ecco il senso dell’utilizzo della musica e delle grafiche, che sono ben lontane da quanto ci si possa aspettare da un film di questo genere. Ben lungi da essere filologicamente aderenti alla narrazione, la musica contemporanea e le grafiche ritmate creano un’apparente dissonanza che, in un certo qual modo, vuole mimare lo shock che una personalità come quella del Papa di Ferro ha certamente portato nell’Europa del 1500. A raccontarci la vita del Papa Tosto un narratore d’eccezione: Gioacchino Belli, poeta romano del 1800 che scrisse un sonetto in vernacolo romanesco dedicato proprio a Sisto V. Ed ecco quindi che, di tanto in tanto, questo poeta del XIX secolo irrompe in una storia del XVI secolo, aiutando lo spettatore a leggere gli eventi con gli occhi di chi ha potuto guardare da lontano, lasciando sedimentare le informazioni e le leggende. Sì, perché il film racconta anche le leggende di cui è ricca la biografia di Felice Peretti, mescolandole a dettagli storici veritieri. Il risultato e un’opera pop, moderna, per certi versi inaspettata, ma certamente coesa e potente.
Omar Pesenti