Note di regia di "Io e Spotty"
Io e Spotty è un film sull'anima gemella, quel miracolo che, a volte, si compie nelle vite degli esseri umani e che permette di incontrare e condividere la propria vita con una persona perfettamente affine. Un regalo del destino che rende possibile, tra miliardi di persone, che due individui entrino in contatto, e che tra loro nasca una relazione che li completi a vicenda, che li aiuti a superare i propri limiti, le debolezze, le insicurezze, finanche le patologie più gravi, attraverso l'amore. Il film racconta la vicenda di un ragazzo schivo e introverso che, tra le mura domestiche, sembra trovarsi a proprio agio solo travestendosi da cane, e di una ragazza con disturbi depressivi che, per uno scherzo del destino, si trova a lavorare per lui come dog-sitter. Un incontro tra due anime sofferenti che escono dal proprio guscio e operano un cambiamento interiore mettendo in pratica, inconsapevolmente, l'incipit della nostra storia, la celebre frase di Antoine de Saint-Exupèry: "L’amore è quel delicato processo attraverso il quale ti accompagno all’incontro con te stesso". L'idea stilistica del film è funzionale al tema, nel senso che, trattando un archetipo profondo come la ricerca dell'amore, ho sempre pensato che il progetto, per toccare il cuore del pubblico e farlo immedesimare nei nostri Eva e Matteo, avrebbe dovuto avere un impianto fortemente realistico. Questo non riguarda solo l’aspetto visivo ma, soprattutto, la recitazione degli attori e la loro forza emotiva. L'obiettivo è stato quello di far arrivare l’anima dei nostri personaggi e i loro sentimenti in modo diretto, vero, profondo, stando alla larga dalla commedia dai toni grotteschi e dai personaggi-macchietta, cercando invece di raccontare la storia di due persone reali all’interno di una situazione surreale. Volendo inquadrare Io e Spotty' in un genere, probabilmente sarebbe quello delle “romantic comedy” ma, se ci fosse, preferirei una “romantic comedy della porta accanto”, che racconti dunque in modo vero, possibile, il rapporto assurdo di un ragazzo che si veste da cane e di una ragazza squinternata che inizia a fargli da dog-sitter, un rapporto che diventerà amore. Che curerà le sofferenze di entrambi meglio di qualsiasi psicofarmaco.
Cosimo Gomez