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VIDEO ESSAY FILM FESTIVAL 2022 - I vincitori della terza edizione


VIDEO ESSAY FILM FESTIVAL 2022 - I vincitori della terza edizione
Si è conclusa ieri, martedì 5 luglio, la terza edizione del Video Essay Film Festival (VEFF), la manifestazione che celebra una delle più innovative forme di critica sull’audiovisivo nell’ambito della programmazione di Cinema al MAXXI 2022. Il VEFF è stato realizzato da Fondazione Cinema per Roma e MAXXI nell’ambito di Cinema al MAXXI, in collaborazione con il Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo della Sapienza Università di Roma, ed è curato da Mario Sesti e Andrea Minuz.

Anche nel 2022, il VEFF è composto da due sezioni: VEFF Concorso, a tema libero, e VEFF Classic, dedicata al cinema di Pier Paolo Pasolini di cui ricorre il centenario della nascita. Una giuria presieduta dal regista e sceneggiatore Enrico Vanzina e composta da Irene De Vico Fallani (MAXXI), Veronica Flora (Medfilm Festival), Alessandra Fontemaggi (Fondazione Cinema per Roma) e Massimo Sebastiani (capo redattore centrale ANSA) ha assegnato tre premi per la sezione VEFF Concorso, Miglior Video Essay, Premio per la forma video, Premio per il contenuto, e uno per la sezione VEFF, il premio Miglior Video Essay.

"Sono stato rapito dalla visione di questi bellissimi video essay" - ha detto Enrico Vanzina alla fine della serata e dopo la premiazione - "A me che ho i capelli bianchi, che vengo da una famiglia di uomini di cinema, che ho fatto più di 80 film, avete trasmesso un'emozione così profonda e una passione straordinaria per il cinema. Vi ringrazio tutti."

CONCORSO

Miglior Video Essay
THE KENNEL - DIARY OF A DREAMER di Demetrio Giacomelli
Per l’evidenza, a tratti inquietante, con la quale mette in scena la manipolazione digitale come forma di riscrittura, risignificazione ed estenuazione inesauribile del senso del cinema classico che è il desiderio profondo dei videoessay: come se tramite essi i film del passato potessero finalmente svelare il volto inconscio, nascosto e perturbante.

Miglior Video Essay per la forma
THE ACTOR'S BODY: A SPATIALIZATION TOOL IN PAOLO SORRENTINO'S FILMS di Lucrezia Gandolfo
Per l’efficacia e la concentrazione linguistica con le quali rende trasparente il gioco intenso di relazioni tra forma dell’inquadratura, corpo dell’attore e messa in scena: il corpo dell’attore rende eloquente simmetrie e struttura dell’idea di spazio che, il corpo meccanico e invisibile della camera, trasforma nella figura di una immagine.ne.

Miglior Video Essay per il contenuto (ex aequo)
RIDING HORSES, RIDING BICYCLES. HORSES, BICYCLES AND SHIFTING HEROES di Edoardo Spallazzi, Federica Di Giampaolo
Per l’originale e rivelatrice analogia tra la centralità della presenza dei cavalli nel genere principe del cinema americano classico (il western) e la sua sostituzione simbolica con la bicicletta nel passaggio all’egemonia dei teenager nell’universo del cinema contemporaneo: si trasformano gli eroi ma anche il pubblico non rimane mai fermo.

Miglior Video Essay per il contenuto (ex aequo)
SCORSESE’S VOICE OVER di Lorenzo Mandile
Analizzando tecniche, morfologia narrativa, ricorrenze espressive di una forma tradizionale del cinema classico, la voce fuori campo, in un autore che sembra averla dotata di un timbro ed una gittata unici, dimostra con nitidezza e precisione cosa le conferisce quello spessore drammatico e romanzesco che amiamo.

Menzione Speciale
THE EDDY: SHOOTING JAZZ IN THE WORK OF DAMIEN CHAZELLE di Beatrice Ambrosio
Filmare la musica, dai tempi dell’avvento del sonoro, è stato sempre un desiderio profondo ed una sfida del cinema: questo video essay mostra la sensualità in cui il cinema si immerge, come in un assolo di sax, quando assorbe, per osmosi, l’improvvisazione del jazz.

VIDEO ESSAY CLASSIC

In occasione dei cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, il VEFF ha deciso di invitare appassionati, studiosi, cinefili e allievi di scuole di cinema e di facoltà universitarie a esercitarsi con un video essay sul cinema del grande regista.

Miglior Video Essay Classic
FIGURE di Gianluca Abbate e Angela Prudenzi
Per l’eleganza estetica dell’animazione digitale con la quale infonde plasticità e tridimensionalità a volti, scorci e inquadrature pasoliniane accompagnate dal lirismo immaginifico del cinema virtuosistico dei suoi testi poetici e della sua prosa.

06/07/2022, 12:57