SISSY – Storia della magica elaborazione di un lutto
Luca (
Vincenzo Vivenzio) si rifiuta di accettare che sua madre sia scomparsa a causa di una brutta malattia; vive per tre mesi girovagando per la città, senza mai tornare a casa. Quando finalmente si deciderà a farlo, dovrà imbattersi contro la volontà del padre (
Fortunato Cerlino) di cospargere le ceneri della donna in mare.
Questo cortometraggio di soli 20 minuti dal cast impeccabile e ambientato in due sole location, fa breccia nel cuore dello spettatore grazie alla delicatezza con la quale viene elaborata la tematica del lutto.
Eitan Pitigliani dedica questo lavoro all'amata mamma, ovvero Sissy, interpretata da
Dea Lanzaro, una bimba all'esordio come attrice, in grado di rapire il pubblico grazie all'espressività e talento non soltanto nella recitazione, ma anche nel ballo.
Questa bimba è un miraggio, un momento fiabesco che rassicura un ragazzo senza speranze che non riesce a trovare una via d’uscita e a discostarsi dagli ossessivi pensieri che lo riportano al ricordo della mamma, ai vestiti che non vuole buttare, all’urna com le ceneri che lui terrebbe sempre con sé, tra le braccia.
"
Sissy" entra nella stanza di Luca a passo spedito, balla sul letto, bacia le sue lacrime, utilizza un pungente sarcasmo volto a smorzare il suo dolore. Ciò che questa breve storia dimostra è che l’unico modo per contrastare i propri pensieri è affrontarli e imparare a conviverci, anche se fanno tanto male.
Questo corto è un grido di dolore, ma anche un sospiro di sollievo. Quando si vive un lutto, l’unica cosa che può far stare meglio è sapere che la persona amata possa aver trovato la pace, ovunque sia e in qualsiasi forma.
27/09/2022, 11:00
Silvia Nobili