FESTA DEL CINEMA 17 - La Guerra desiderata
Giusto un futile pretesto basta per scatenare una guerra. È evidente che la gente, quella maggioranza in cui Moretti non si sarebbe mai riconosciuto, è sull'orlo di una crisi di nervi, con la violenza che ad un passo dallo scoppiare con fragore.
Il film di
Gianni Zanasi è una panoramica fantasiosa sulla situazione dell'umanità, non solo degli italiani, che ormai fa fatica a sopportare se stessa. E dunque una rissa tra ragazzi e l'omicidio casuale di una ragazza, sono lo spunto per una guerra tra l'Italia e la Spagna, in un crescendo di minacce che non fanno altro che preparare il campo a un'aggressione armata. E lì, finché si sta davanti alla tv a seguire le notizie e gli sviluppi, sono in molti a voler imbracciare il fucile per difendere la Patria ma soprattutto a cogliere l'occasione per sistemare quello che non va con una bella fucilata. L'insoddisfazione personale, comprensibile se si prende coscienza di aver vissuto un'esistenza completamente ignorata da una società che non ha fatto nulla per te e per rendere migliore la tua vita.
L'intreccio cucito intorno alla figura di Lea (
Miriam Leone) è un pretesto per mostrare donne e uomini dalle due parti della barricata, come Tom (
Edoardo Leo) serve a mostrare chi sta nel mezzo, incapace di decidere se rimanere di qua o fare il salto della barricata.
Gianni Zanasi, un po' come nel suo film precedente Troppa Grazia, costruisce su un'idea interessante e originale e porta avanti "
War - la Guerra desiderata", fino a un determinato punto. Poi, come quando in
Troppa Grazia Elio Germano, al bancone del bar, decideva di cambiare improvvisamente regime, qui all'avvicinarsi del finale, Lea e Tom entrano nella grotta piena d'acqua di una spa e lo spettatore ha come la sensazione che non ci sarà una volata verso il finale. Potrà succedere tutto o niente lasciando sospesa una storia di tutto rispetto.
17/10/2022, 19:00
Stefano Amadio