Note di regia di "Ragazzaccio"
Ragazzaccio nasce durante il Covid-19, ma non parla del virus. Parla di qualcosa che succede parallelamente all’insinuarsi e all’esplodere della pandemia. Parla di come un bullo, e più in generale i ragazzi delle scuole superiori, abbiano vissuto questa sorta di reclusione forzata, e della portata enorme che tutto questo ha avuto su di loro.
È un film dedicato a tutti quelli che almeno una volta si sono sentiti dire “È intelligente ma non si applica“. Perché io ne conosco tante di persone che si applicano ma non sono poi così intelligenti, e mi riferisco all’intelligenza emotiva, a quella che io riconosco come sensibilità. È dedicato anche a tutti quelli che a scuola si sentivano ripetere: “Ti butto fuori”. Perché i veri danni si fanno quando sei fuori, non quando sei dentro. Lo dedico a loro, perché io stesso ero uno di loro.
Paolo Ruffini