LA SPOSA NEL VENTO - Al Toronto International Woman Film Festival
Dopo il grande successo dei pluripremiati “Il rosa nudo”, “Bullied to Death”, “Xavier” e “Histoire d’une larme” il regista cagliaritano Giovanni Coda ritorna con il nuovo film “
La sposa nel vento” che, a pochi giorni dal debutto in sala, guadagna la sua prima Official Selection al
Toronto International Woman Film Festival.
Il film, che vede la partecipazione prestigiosa nel cast dell’attrice Serra Yilmaz e dell’attore Lorenzo Balducci è stato prodotto da Movie Factory, dopo l’anteprima mondiale nel mese di ottobre al Social Justice Film Festival di Seattle (USA) e la partecipazione all’Asti International Film Festival questa di Toronto rappresenta la prima selezione ufficiale in una competizione internazionale.
Da trent’anni attivo sul fronte del cinema e della fotografia sperimentale e di una militanza di genere, attraverso cui porta avanti storie e temi difficili dalla forte connotazione sociale, Coda affronta stavolta nella sua nuova opera cinematografica “La sposa nel vento” il tema morale del femminicidio e della violenza sulle donne. Una storia dura, potente, attuale e trasversale, che si ispira a tante storie di donne di culture e origini diverse unite da un messaggio di denuncia e allo stesso tempo di speranza. Tra loro sarà rappresentata anche la figura di Antonia Mesina, la giovane orgolese vittima dell’efferato omicidio avvenuto nel 1935 e beatificata nel 1987 da Giovanni Paolo II. Il film, girato tra novembre e dicembre 2021, chiude il ciclo artistico della trilogia che l’autore ha dedicato alla violenza di genere, dopo “Il rosa nudo” (2013), ispirato alla vita di Pierre Seel, deportato in un campo di concentramento all’età di 17 anni poiché schedato come omosessuale e “Bullied to death” (2015), lavoro di denuncia sociale che affronta una tematica particolarmente forte come quella del bullismo omofobico, nello specifico il cyberbullismo. Opere che hanno ottenuto tantissimi premi e un grande successo di critica e pubblico internazionale.
Così è la sinossi: Un gruppo di artiste organizza una giornata del ricordo dedicata a tutte le donne vittime di violenza. Attraverso una serie di performance si dà vita ad un racconto collettivo, anche personale, sulle proprie vite, sulle vite altrui, tra passato, presente e futuro. Tra una memoria e l’altra i ricordi di un bambino rievocano atroci sofferenze che si intrecciano con i fili della speranza. Un nuovo racconto di discriminazione e violenza scritto e diretto dal regista cagliaritano, costruito con un linguaggio più diretto e con la poetica che da sempre contraddistingue Coda, autore sardo tra i più premiati per i suoi film nei festival più prestigiosi del mondo.
La violenza di genere che si manifesta in forme diverse, in contesti geografici, culturali ed economici differenti, ma è animata sempre dal mantenimento dello squilibrio di potere tra i generi nella società, e dal rifiuto delle donne a una cieca subordinazione: un affronto da punire, una condanna all’oblio, alla morte.
Grazie al potere del cinema e della sua dirompente forza comunicativa attraverso quest’opera sul grande schermo Giovanni Coda vuole mettere in risalto, nel modo che gli è più consono, contro le discriminazioni e le violenze per ogni tipologia e provenienza, perché, aggiunge: <
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17/12/2022, 13:14