Note di regia de "Il Patriarca"
Dirigere una serie come “Il Patriarca” ha rappresentato per me una sfida e un’opportunità allo stesso tempo.
Una sfida perché una serie di 6 serate significa un lavoro a tempo pieno per molti mesi, un’immersione totale per arrivare a trasformare delle ottime sceneggiature in un vero e proprio mondo, coerente e interessante.
Il lavoro del regista è quindi in primis riuscire a dare unità e credibilità a tutti i livelli e ai reparti, dalle scenografie ai costumi, dalla fotografia alle location fino ad arrivare al cuore del progetto, cioè gli attori che, in una serie con molti personaggi come Il Patriarca, diventano una piccola comunità a cui va dedicato molto tempo perché ognuno sia valorizzato al massimo e allo stesso tempo sia al servizio della storia.
Dirigere una serie così è anche una grande opportunità proprio perché in questa storia, questa saga familiare avvincente ed emozionante, mi è stato possibile esplorare una gamma di sfumature e di toni di racconto che non sempre si trovano nelle serie tv: nel Patriarca c’è prima di tutto la parabola del potere ottenuto ad ogni costo e la fragilità su cui si regge, e poi l’importanza della famiglia, porto sicuro in cui ritrovare la serenità e la forza anche nei momenti più bui. E soprattutto le grandi emozioni che da sempre muovono le grandi storie: la vendetta, la rabbia ma anche l’amore e la generosità, la viltà e il coraggio, l’amicizia e il tradimento. E per finire non posso che ringraziare tutti i grandi professionisti che a tutti i livelli hanno lavorato con me a questo progetto con incredibile passione e che sono certo saranno orgogliosi quanto me di quanto è stato fatto.
Claudio Amendola