Note di regia di "Lucia, Luce Mia"
"
Lucia, luce mia" non è stato il primo titolo scelto per questo racconto.
Le prime stesure della sceneggiatura riportano: “C’era una volta una bambina di nome Lucia”, stessa frase che si sentirà sussurrare dalle labbra dell’attrice Rachele Studer nel ruolo di Lucia Joyce. Questo titolo ha escluso una parte fondamentale del racconto: il forte legame tra padre e figlia e dell’amore, indissolubile ed a momenti morboso, che hanno provato l’uno per l’altra.
"
Lucia, luce mi"a è, invece, un titolo significativo: avvicina lo spettatore allo sguardo intimo e soggettivo della vita di Lucia ed è innegabile il suo valore affettivo: James Joyce, al momento della nascita di sua figlia, decide di darle il nome “Lucia”, dal latino “lux”, perché lei avrebbe rappresentato, e così è stato, la luce e fonte di vita del famosissimo scrittore e la musa ispiratrice delle sue opere. La traduzione letterale nella sua versione inglese perde di musicalità, per tale motivo il titolo internazionale del cortometraggio viene stravolto e diventa My little dotter. Di cui l’ultima parola, che non appare nel dizionario, in realtà per Lucia Joyce e per suo padre rappresentano ancora una volta il loro amore esclusivo. “Dotter”, ovvero bambina, è una parola inventata utilizzata per comunicare tra loro, escludendo il mondo esterno dal loro rapporto.
Lucia, luce mia mette in scena con un linguaggio sperimentale un frammento della vita di Lucia, ex ballerina e figlia dell noto letterato. Il cortometraggio vuole raccontare un personaggio femminile volubile e criptico, pervaso da una profonda sofferenza emotiva. Lo sguardo intimista permette allo spettatore di entrare delicatamente nel suo mondo emotivo, vivendo il dolore dal suo stesso punto di vista. Lucia è un personaggio dinamico. Dietro una calma e stasi apparente, si nasconde l’unione di due elementi: acqua e fuoco, i quali creano un bollore emotivo all’ interno del personaggio. Lucia è la forza, la vitalità e l’energia di una fenice che rinasce dalle difficoltà e dal dolore delle sue esperienze. L’arte, tra cui la danza, è il fuoco che la anima e la protegge, e protegge il suo fanciullino. Lucia - bambina - è messa in pericolo dal rapporto con la madre e il padre. I fiammiferi, che simbolicamente sono la sua famiglia, accendono la scintilla che lentamente nel tempo la consumano.
Maria Benz