CATTIVA COSCIENZA - Tra Morale e voglia di vivere
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Cattiva Coscienza" è un viaggio all'interno dell'io. Quell'io sempre più espanso e rigonfio che i nostri tempi preferiscono al noi, rendendo difficili, complicati se non impossibili i rapporti umani.
E dentro a tutto questo ego c'è la coscienza, che nel film è pensata e messa in scena un po' come nel capolavoro Pixar "Inside Out", dove in un luogo indefinito, un mondo parallelo, le "coscienze" prendono forma antropomorfa e agiscono, attraverso un sistema audiovisivo, sulle scelte di vita dell'essere umano da gestire.
L'affare si intreccia quando una "coscienza", Otto, (
Francesco Scianna) è costretta a materializzarsi sulla terra per salvare il suo umano (
Filippo Scicchitano), alle prese con problemi di cuore, con l'immancabile matrimonio in vista (e in bilico), e con una ricerca affannosa della felicità tra la morale bacchettona della "coscienza" e la voglia di vivere dell'uomo.
Una favola, una commedia sentimentale che prova a stupire e ad allargare lo sguardo di un cinema che però torna sempre sugli stessi temi per raccontare l'amore, argomento tanto caro alle spettatrici che spesso scelgono il film da andare a vedere. Una pecca squilibra la sceneggiatura: la scomparsa improvvisa dalla storia dell'importante "coscienza" di Valentina (
Matilde Gioli), interpretata da
Caterina Guzzanti, utilizzata per accendere la miccia e completamente assente nella seconda parte della vicenda.
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Cattiva Coscienza" forse non lascerà il segno ma è comunque godibile, buono per un pomeriggio in multisala o per una serata di divano e piattaforma.
30/06/2023, 11:20
Stefano Amadio