FESTA DEL CINEMA DI ROMA 18 - "Mi fanno male i capelli"
In concorso nella sezione Progressive Cinema il nuovo film scritto e diretto da Roberta Torre con Alba Rohrwacher e Filippo Timi. Una produzione Stemal Entertainment con Rai Cinema, in sala con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection dal 20 ottobre.
Monica sta perdendo gradualmente la memoria, comincia a non riconoscere più suo marito Edoardo, e si rivolge ai suoi amici come fossero degli estranei. Soffre della sindrome di Korsakoff, un’amnesia grave che causa uno stato confusionale e distorce i ricordi, che cominciano a svanire, una malattia irreversibile. Un giorno però comincia a prendere in prestito i ricordi di un’altra donna, anzi di altre donne, quelle interpretate da Monica Vitti. Si veste come lei, parla come lei, la imita, si identifica con i suoi personaggi confondendo la finzione con la realtà, instaurando un vero e proprio dialogo con lei.
In una casa sul mare d’inverno Monica perde la sua identità e la rimodella su quelle di Valentina, Vittoria, Dea, Raffaella e altre: sono i personaggi di “La notte”, “L’eclisse”, “Polvere di Stelle” e “Amore mio aiutami”, protagoniste di alcuni dei film più significativi interpretati da Monica Vitti che appaiono sullo schermo di riflesso alla protagonista di “Mi fanno male i capelli”, scritto e diretto da Roberta Torre (“Tano da morire”, “Le favolose”), titolo che riprende proprio una celebre frase di “Deserto Rosso” di Michelangelo Antonioni, che la regista omaggia anche nelle atmosfere, nei tormenti di Monica che vive ormai sospesa nella sua personale e delirante realtà. Quella nella quale dialoga con la stessa Vitti e i suoi partner nei film, come Alberto Sordi e Marcello Mastroianni confondendolo con suo marito Edoardo. L’incomunicabilità qui ha il volto della malattia che cancella i ricordi, un’intera esistenza, che rende i volti amati estranei e le giornate un flusso di coscienza continuo che Monica decide di appuntare su un taccuino: “Ho l’impressione di scordarmi ogni giorno di qualcosa”, scrive e ripete come un mantra riprendendo una frase detta da Monica Vitti ne “La notte”.
Roberta Torre celebra la compianta attrice, scomparsa poco più di un anno fa, attraverso un personaggio che con lei condivide lo stesso triste destino, Monica Vitti era da circa vent’anni malata di Alzheimer, e che vive la sofferenza, i piccoli slanci euforici, i momenti di complicità con il marito attraverso le donne che ha portato sul grande schermo. Gli spezzoni dei suoi film più celebri, stralci di sue interviste in cui si interroga su sé stessa, sulla vita, il dialogo immaginario che la protagonista instaura con l’attrice proprio come se le rispondesse, rappresentano i momenti più commoventi del film, come se Monica Vitti volesse ancora parlarci e lo facesse attraverso una donna che perde a poco a poco sé stessa. Di sottofondo le suggestive musiche di Shigeru Umebayashi, compositore delle colonne sonore dei film di Wong Kar-wai, tra cui il celebre “In The Mood For Love”.
Alba Rohrwacher restituisce con grande intensità un personaggio che racconta con leggerezza un male che non dà tregua, che consuma e isola anche chi assiste inerme al cambiamento della persona amata, come fa il marito di Monica (Filippo Timi), non potendo fare altro che assecondare i suoi atteggiamenti con rassegnata dolcezza.
19/10/2023, 19:00
Caterina Sabato