Note di regia di "Te l'avevo detto"
che il mondo si sta riscaldando. Ma siamo così assuefatti ai nostri stili di vita, così accecati da ciò che ci circonda, che non riusciamo a invertire la rotta. Siamo bloccati in un vortice. Sappiamo che è tutto sbagliato, ma ne siamo schiavi. Ignoriamo la verità in cambio di una felicità temporanea. O almeno è quello che ho provato a fare io. Durante una calda estate romana, dove tutto si stava sciogliendo intorno a me, mi sono chiesta se il mondo sarebbe stato così per sempre, per sempre caldo, giallo e secco. È stato allora che ho sentito il bisogno di raccontare questa storia. Quell’estate mi ha ricordato la Bibbia con le sue catastrofi naturali: visioni apocalittiche, invasioni di grilli, animali allo stato brado e peccatori puniti. Ma chi erano questi peccatori? Quelle erano le persone che mi interessavano: i peccatori. Mi interessava il peccato e perché oggi, molto spesso viene considerato malattia. “Te l'avevo detto” parla di questo. È un fine settimana a Roma quando arriva un'ondata di caldo improvvisa. I personaggi del film si confrontano con le difficoltà che hanno abilmente evitato di affrontare per tutta la vita, che si tratti di cibo, sesso, droghe, religione o chirurgia plastica. Ma ora non possono più scappare. Sono tutti così concentrati sui propri problemi e i propri bisogni che non vedono, accanto a loro, il mondo che sta per crollare. Riescono a vedere solo sé stessi e non ciò che li circonda. E questa è la loro tragedia. Ho scelto di ambientare il film a Roma perché è la “Città Eterna” e possiede una sorta di solennità e universalità che sento in sintonia con i temi del film. Questo film è stato scritto durante la pandemia, attraverso infinite chiamate su zoom, in uno stato d’animo sicuramente influenzato da paure che fino a quel momento erano ignote. È stato realizzato in un mondo che stava cambiando, con mascherine e test covid, pieno di nuove regole e normative. “Te l'avevo detto” è stato un vero viaggio, viene da luoghi di oscurità, luoghi di dolore, luoghi di amore e luoghi di speranza.
Ginevra Elkann